di Monica Acito
Loretta Goggi si chiedeva che fretta c’era, e appellava come “maledetta” quella primavera che certamente non aveva tardato ad arrivare. Nei borghi dell’entroterra del Cilento la primavera non ha lo stesso clamore dell’estate, prepotente e odorosa di sagre, rusticità ed eventi inanellati l’uno dietro l’altro come perle di un rosario, ma è leggera e fresca come l’aria del mughetto. Sono delicate e leggere le iniziative primaverili, quasi ad omaggiare una stazione che incarna il risveglio per antonomasia. Di vele e di mare si parla a Pollica, nell’ambito del workshop “La comunità delle Vele”, per la condivisione delle buone pratiche delle località costiere, il 6-7-8 aprile. Mare del Cilento, mare di Paestum: primavera è anche appuntamento con la classicità, e il più classico degli appuntamenti è quello che assorbe lo spirito tra il tempio di Cerere, di Nettuno, l’ekklesiasterion e gli spazi del foro, o con la tomba del Tuffatore nel museo nazionale. Quale modo migliore per inaugurare il tocco leggero della primavera se non fondendosi con la classicità e approfittando dell’altro di eternità e mito che abbiamo la fortuna di avere sotto casa? Primavera è anche respiro bucolico: “Diversamente uguali-Giornata alla Fattoria”, il 26 marzo, accompagnerà i più volenterosi in un percorso didattico alla Fattoria Cavallo di Capaccio, per poi pranzare con cibi biologici e rilassarsi con l’esibizione del coro Laetitiae Vox. Le idee per una bella giornata di primavera sono tante e ricche, basta solo spalancare gli occhi, o i polmoni. Magari accarezzandoli con la salsedine del mare di Paestum, pronto a risvegliarsi col sole di primavera.