Riscoprire il maestro Mario Lodi per approfondire il senso e l’attualità del suo insegnamento per una scuola democratica, inclusiva, solidale.
“… In un tempo di profonde trasformazioni per la scuola, l’efficacia di quelle sperimentazioni e l’innovativa dinamica delle ricerche promosse all’inizio degli anni 50 del secolo scorso dal Movimento di Cooperazione Educativa – di cui Lodi è stato uno dei maggiori interpreti – possono contribuire ad alimentare il confronto anche sulla funzione educativa e sulla professionalità docente”.
A cento anni dalla nascita di Mario Lodi, la Direzione generale per gli ordinamenti scolastici, la valutazione e l’internazionalizzazione del sistema nazionale di istruzione del Ministero dell’Istruzione, vuole fare ricordo. La proposta del maestro Lodi è importante, trattasi di un insegnante elementare, il maestro che ha contribuito alla trasformazione in senso democratico della scuola all’indomani del secondo conflitto mondiale. Nel lontano 1948 ebbe il primo incarico e iniziò a sentirsi “maestro della Costituzione”: Costituzione che ha sempre vissuto e reso viva nelle sue classi dando ascolto a bambine e bambini e facendo del dialogo e del laboratorio attivo e operativo gli architravi della sua pratica educativa. La primaria di oggi si mostra riconoscente a Lodi per il suo vissuto in qualità di ricercatore e per la sua esperienza di insegnante. Lodi è stato maestro e ricercatore nella dinamica d’insieme che comprende alunni e comunità scolastica e sociale. Questi alcuni suoi lavori preziosi, capaci di traccia significativa che andrebbero oggi rispolverati: C’è speranza se questo accade al Vho (1963), Il paese sbagliato. Diario di un’esperienza didattica (1970), Insieme. Giornale di una quinta elementare (1974). Mario Lodi è stato anche autore di racconti e romanzi come il noto Cipì (1972), scritto in collaborazione con i suoi allievi e ormai considerato un classico della letteratura per l’infanzia. Maria Assunta Palermo, in una sua nota destinata alle scuole, in occasione dell’anniversario della nascita di Mario Lodi: insegnante, ricercatore, innovatore, scrive: “… In un tempo di profonde trasformazioni per la scuola, l’efficacia di quelle sperimentazioni e l’innovativa dinamica delle ricerche promosse all’inizio degli anni 50 del secolo scorso dal Movimento di Cooperazione Educativa – di cui Lodi è stato uno dei maggiori interpreti – possono contribuire ad alimentare il confronto anche sulla funzione educativa e sulla professionalità docente”. Il 17 febbraio 2021 è stato presentato il progetto preparatorio del Centenario della nascita di Mario Lodi. Un momento entusiasmante, organizzato dal Comitato Promotore. Il Centenario conta sul supporto di un Comitato Scientifico: professionisti consci dell’importante contributo culturale dato da Lodi al sistema pedagogico internazionale e che hanno aderito con passione ed entusiasmo al progetto. Mario Lodi è nato a Piadena il 17 febbraio 1922; è morto a Drizzona il 2 marzo 2014). E’ noto in qualità di pedagogista, scrittore e insegnante. Le sue metodologie educative furono inizialmente ispirate da quelle di Celestin Freinet. Seguì un indirizzo che lo rese esponente del Movimento di cooperazione educativa. L’esistenza del maestro Lodi si rappresenta interpretazione culturale della ricostruzione italiana sulla pedagogia e sul mondo scuola e dei bambini a mezzo il fare concreto e sistematico In questo contatto quotidiano con i bambini, con la loro osservazione partecipe, Lodi ha ridisegnato il valore educativo della scuola, cambiandone aspetti e metodologie.
Emilio La Greca Romano