Ormai i social network sono una realtà che coinvolge sempre più nonostante i rischi che comporta. E” diffuso il “furto di identità”o meglio “l’appropriazione di identità temporanea” per l’uso di dati a scopo di derubare…ma non solo!A nome del “derubato” si esercita il cyberbullismo, o bullismo virtuale, che può portare a conseguenze gravi private e pubbliche con problematiche diffamatorie.
Tuttavia nessuno vuole rinunciare ad essere presente in tali social tanto più se ha necessità di pubblicizzarsi per vari motivi.
L’attore Gino Rivieccio, che si impegna sempre sul sociale, laureato in legge, richiama a tali problematiche con una satira sagace. .
Da bambino pensava di divenire giornalista, fondò un giornaletto che vendeva tra gli inquilini del palazzo dove abitava, già da allora non si sottraeva mai al compito di comunicare facendo sorridere, che considera di grande importanza!
Si è anche dedicato alla scrittura, è stato definito il comico gentleman, non usa la volgarità per far ridere.
Considera suo maestro di riferimento Walter Chiari.
Scritta da Riccardo Cassini e Gustavo Verdi con la collaborazione di Giovanni Puca e di Gino Rivieccio anche regista oltre che attore, la pièce “Cavalli di ritorno 2.0” è una satira su vari costumi attuali.
E’ messo in evidenza il rischio di furti di profili Facebook, di identità nel mondo virtuale, per cui un attore vittima di tale disavventura è costretto a fare quanto il “ladro” gli ordina per non essere cancellato da quella realtà ormai fondamentale per “esserci”!!!
Sorrideremo volentieri, ringraziando il Direttore Artistico, Don Valeriano Pomari, per questa sua scelta e saremo richiamati a meditare maggiormente sui risvolti deleteri di tanti aspetti sociali.
Difficile che chi non è napoletano conosca il modo di dire “cavallo di ritorno” che si riferisce al denaro da pagare per riscattare un oggetto rubato. E” una triste realtà che prende nome dal risparmio che poteva attuare chi per trasporto fittava un “cavallo di ritorno”, ovvero un cavallo stanco che già aveva effettuato un percorso.
Diviene quindi occasione per ironizzare anche su vari altri eventi del mondo politico o sociale in genere.