Di Antonio Sarraino
Sono abbastanza sicuro che il toponimo “Rio de Janeiro” evochi in voi, che siate stati o meno in Brasile, una moltitudine di immagini: le spiagge dorate, la natura selvaggia, una società multiculturale e sicuramente il Carnevale. Io credo che il miglior modo per descrivere questo luogo in due semplici parole sia un soprannome, affibbiatogli dagli stessi abitanti verdeoro, Cidade Maravilhosa (dal portoghese Città Meravigliosa). Ed è esattamente questo.
Fondata dai portoghesi all’inizio del XVI secolo, la colonia europea si è espansa fino a diventare una delle più importanti città del Brasile, di cui è anche stata capitale per quasi due secoli (dal 1763 al 1960, quando il centro amministrativo fu spostato a Brasilia).
Tutto qui è unico, la città sembra essere costruita su infinite antitesi, che però convivo in maniera perfetta. A distanze insignificanti si possono trovare grandissime comunidades e sfarzose ville di lusso, la foresta più folta e le più grandi distese di sabbia, la montagna più alta e l’oceano più profondo.
Siccome la città è davvero ricca di attrattivi, ho deciso, per i più noti, di limitarmi a crearne un elenco per concentrarmi sui luoghi un pochino meno conosciuti. I luoghi più turistici della città sono sicuramente: il Cristo Redentore, il Pan di Zucchero, le spiagge di Ipanema e Copacabana.
I luoghi di cui parleremo sono invece la zona di São Conrado, il centro città e il Maracanã. Iniziamo con quest’ultimo, casa della società polisportiva Flamengo, è sicuramente uno degli stadi più importanti e noti del mondo, avendo ospitato tra gli altri eventi due campionati mondiali di calcio, due finali di Copa Libertadores e le cerimonie di apertura e di chiusura dei Giochi Olimpici di Rio2016. La struttura è ad oggi visitabile grazie a dei tour guidati.
Il centro città è un luogo culturalmente ricchissimo, qui nel giro di un paio di chilometri si potranno ammirare alcuni dei più importanti teatri dell’intero Brasile (ad esempio il Theatro Municipal do Rio de Janeiro), la sede del comune, il Museo Nazionale delle Belle Arti, un elegantissimo acquedotto del XVIII secolo (os Arcos da Lapa), numerosi murales (di cui uno dedicato al grande compositore Pixinguinha) ed una delle più iconiche attrazioni turistiche, la Escadaria Selarón. Quest’ultima è una particolarissima scalinata decorata con piastrelle colorate provenienti da diversi luoghi del mondo, compreso dalla nostra Italia: con un po’ di attenzione potrete infatti notare mattonelle rappresentanti Maradona con la maglia del club partenopeo o frasi di Totò.
L’ultimo dei luoghi nominato in precedenza è, a mio avviso, una delle zone più particolari e belle della città. Situato a ovest della grande comunità della Rocinha, questo luogo è capace di offrire ai visitatori esperienze uniche. Innanzitutto qui si trovano due spiagge un pochino meno turistiche ma davvero molto belle, la spiaggia di São Conrado e la spiaggia di Joatinga. La parte nord del quartiere è invece costituita dal Parco nazionale di Tijuca. Al suo interno è possibile visitare la Vista Chinesa (un belvedere, facilmente raggiungibile in auto, che permette di vedere la città dall’alto, dall’interno della vastissima foresta) o fare trekking tra le cascate e le rocce per giungere sulla cima della Pedra da Gavea (molto consigliata è la Cachoeira da Garganta do Céu). E in ultimo, ma non per importanza, in questa zona (tramite previa prenotazione) è possibile effettuare voli in parapendio o deltaplano, organizzati dal CSCVL – Clube São Conrado de Voo Livre, dalla rampa situata sulla Pedra Bonita.
Bene, con questa ultima città siamo giunti alla conclusione di questo meraviglioso viaggio in Brasile, ma non preoccupatevi tornerò prestissimo qui a raccontarvi di nuovi luoghi e nuove culture in giro per il mondo.