“In autunno ci sarà l’aumento di capitale per superare, come richiesto dalla normativa, quota 1 miliardo. La quota free capital (oggetto della sottoscrizione, ndr) sarà di oltre 600 milioni: alla fine del processo il nuovo gruppo sarà molto solido. Avrà un capitale di 5,5-6 miliardi di euro, una raccolta di 60 miliardi e impieghi più di 40. Contiamo di poter avviare l’attività il 1 luglio 2018“. Sono questi i prossimi passi di Cassa Centrale Banca-Credito Cooperativo Italiano.”
Lo dice il presidente Giorgio Fracalossi. LA PARTITA IN CORSO NELLE BCC. La partita per il futuro assetto del credito cooperativo sta entrando nel vivo, dopo il divorzio sancito lo scorso autunno. Sia Iccrea holding, sponsorizzata dalla Federcasse fresca di ricambio al vertice dopo l’addio di Alessandro Azzi, sia Cassa centrale di Trento (Ccb) hanno ufficializzato davanti alla Banca d’Italiale candidature a capogruppo.
GARA A DUE PER IL CREDITO COOPERATIVO. Parte dunque la corsa per accaparrarsi il maggior numero di Bcc, cercando il più rilevante peso possibile all’interno di un movimento forte di 370 istituti, tra casse rurali, artigiane e banche cooperative, ma in via di diminuzione a causa delle fusioni in atto. La campagna acquisti delle due cordate riguarderà dunque tra i 270-280 istituti, anche perché dal conto vanno escluse quelle Alto Atesine (le Raiffeisen) che faranno corsa a parte. Iccrea, che presenterà il proprio progetto alla comunità finanziaria il prossimo 8 febbraio, ha da parte sua un patrimonio netto di 1,7 miliardi di euro, superiore a quello di Trento, che punta, una volta a regime la capogruppo, a un patrimonio di 1,4 miliardi. Un fattore, quello della patrimonializzazione, che potrebbe risultare decisivo nel trasmettere fiducia e sicurezza alle banche ancora indecise sul soggetto cui aderire. Ma il polo del Nord-est targato Trento è pronto a giocarsi la partita fino in fondo.
A CHE PUNTO E’ LA CASSA. Un primo sguardo va al timing del percorso intrapreso dalla Cassa una volta scoperte le carte sulle intenzioni di costituire un gruppo autonomo “Siamo a buon punto. -Afferma Fracalossi -Abbiamo presentato ufficialmente alla Banca d’Italia e a tutte le banche di credito cooperativo la nostra candidatura al ruolo di capogruppo del futuro gruppo Cassa Centrale Banca – Credito Cooperativo Italiano. Ad oggi sono oltre 100 le banche che hanno sottoscritto la pre-adesione al nostro progetto e una ventina stanno decidendo”, spiega il banchiere e commercialista trentino. “Entro fine marzo sono previste le deliberazioni di adesione da parte dei consigli di amministrazione da confermare nelle assemblee di bilancio del prossimo maggio”. Poi sarà la volta della ricapitalizzazione, il vero test, perché misurerà la fiducia degli istituti nel progetto. “In autunno ci sarà l’aumento di capitale per superare, come richiesto dalla normativa, quota 1 miliardo. La quota free capital (oggetto della sottoscrizione, ndr) sarà di oltre 600 milioni: alla fine del processo il nuovo gruppo sarà molto solido. Avrà un capitale di 5,5-6 miliardi di euro, una raccolta di 60 miliardi e impieghi più di 40. Contiamo di poter avviare l’attività il 1 luglio 2018“.