Le Stazioni cilentane rifatte e senza trucco! Infatti, è quasi giunto al termine il processo di rimodernamento delle stazioni ferroviarie cilentane, iniziato nell’autunno del 2018, a seguito dello stanziamento di 5 milioni di euro da parte di Reti Ferroviarie Italiane.
Il progetto ha visto interessate le stazioni di Battipaglia, Paestum, Agropoli, Vallo della Lucania-Castelnuovo, Pisciotta, Centola, Policastro e Sapri.
Obiettivo del progetto, era di abbattere in ogni stazione le barriere architettoniche e la rimozione degli scalini che verranno sostituiti da rampe, scivoli oppure superati con dei moderi ascensori trasparenti.
I marciapiedi dei binari, inoltre, saranno rialzati di circa 40 cm per rendere più agevole l’accesso e la discesa dalle carrozza dei treni.
Inoltre, saranno previsti nuovi servizi igienici e impianti di video-sorveglianza, assieme ad una ridefinizione architettonica di tutte le stazioni.
Il progetto ha interessato anche il restyling del ponte ferroviario in località Fiumicello di Pisciotta, che a causa dei fenomeni franosi di cui si caratterizza la zona, aveva subito un innalzamento del fondo sottostante tale da poter compromettere potenzialmente il tratto viario.
Nei tratti di galleria, RFI è intervenuta anche sull’ammodernamento degli impianti di illuminazione e di emergenza.
I lavori hanno impiegato per oltre un anno un numero medio di operai edili compresi tra 5 e 8 unità a seconda della dimensione della stazione ferroviaria. L’intervento ha rappresentato un importante sostegno per le famiglie e per il comparto che ha dato lavoro a circa 100 addetti.
RFI potrebbe dare seguito al “buon lavoro” fatto, con l’ammodernamento delle stazioni rendendole vivibili e funzionali, dando “subito il via ai lavori di riqualificazione della Stazione di Sapri” come afferma Marco Martino dirigente sindacale Filca Salerno. Solo così l’intero tratto dovrà essere pronto prima dell’arrivo della bella stagione quando il servizio del Freccia Rossa sarà nuovamente attivo a Agropoli, Vallo della Lucania-Castelnuovo, Centola, Pisciotta e Sapri.
C’è, poi, anche la necessità di prolungare il tratto ad alta velocità da Salerno fino ad Agropoli e poi a seguire per portare l’intero Cilento nella modernità in fatto di trasporti su ferro.
Infine, è indispensabile che anche la stazione di Capaccio – Roccadaspide entri nel terzo millennio in quanto le condizioni in cui sono costretti a viverla i viaggiatori sia pendolari sia turistici sono ferme alla prima metà del secolo scorso!
C’è anche da dire che tutti gli investimenti sulla rete saranno stati vani se anche i treni non saranno resi adeguati a standard europei. Infatti, oggi è traumatico per chi ha avuto il piacere di viaggiare in altre regioni italiane ed europee rimettere piede sui treni regionali campani. Sedersi sui sedili delle carrozze dove fa freddo quando è inverno e caldo quando è estate e fanno pena nelle mezze stagioni è sempre un duro ritorno nella realtà fatta di approssimazione: Non c’è posto nelle ore di punta, non esistono le prese di corrente né insonorizzazione per poter leggere in santa pace da un tablet o cellulare o un giornale di carta o un libro; per non parlare del sovraffollamento …
Il tempo delle mezze misure non è esiste più! Se non si standardizzano i servizi, sia a terra sia sui treni, gli investimenti fatti saranno sempre percepiti come pannicelli caldi. La differenza si deve vedere e percepire perché la “qualità” non si può definire ma se la si incontra la si riconosce subito come accade quando si viaggia ad altre latitudini sia in Italia che all’estero.
Parafrasando una celebre frase “rifatte le stazioni ora bisogna rifare i treni!”