di Nicola Nicoletti
“Domenica 24 aprile si è svolta la REINAUGURAZIONE del Museo Vivo del Mare a cura del Comune di Pollica e di Legambiente. Io non sono stata neanche invitata”. Lo afferma Gabriella Natale, una collaboratrice di Angelo Vassallo, ricordando un progetto condiviso col sindaco pescatore.
“L’idea del Museo Vivo del Mare nasce da un incontro a Roma nel lontano 1994 con Angelo Vassallo (Sindaco pescatore ucciso con dieci colpi di pistola nel 2010) all’epoca dei fatti consigliere del Comune di Pollica, che era venuto a trovarmi all’Istituto di ricerca applicata alla Pesca dove all’epoca lavoravo come biologa marina”. Inizia così il ricordo della prima direttrice del Museo Vivo del Mare, Gabriella Natale, ponendo assieme ricordi e amarezza per non essere nemmeno stata invitata alla manifestazione della riapertura a Pioppi a palazzo Vinciprova.
“Mi parlò a lungo di un progetto di maricoltura che voleva realizzare nelle acque marine prospicienti il litorale di Pioppi. Organizzammo un incontro con il Sindaco che all’epoca era Carlo Maffoncelli, per individuare la migliore struttura sul litorale del Comune di Pollica. Il Sindaco e Angelo Vassallo mi proposero Il palazzo Vinciprova ubicato a Pioppi, un borgo marinaro frazione di Pollica.
Costituii in poco tempo l’Associazione Marenostrum che ho avuto l’onore di presiedere per 10 lunghi anni. Finalmente nel 2006 l’inaugurazione del Museo Vivo del Mare che ho fondato e diretto fino al 2011, con la presenza del Ministro delle Politiche Agricole Sen. Michele Pinto e del Prof. Mario Pavan Presidente dell’Anno Europeo per la Conservazione della Natura e di migliaia di cittadini e di altre personalità del mondo culturale, politico ed istituzionale”.
Cilentana di nascita la Natale ha sempre sentito come preciso dovere la necessità di dare un impulso alla valorizzazione ed alla divulgazione della conoscenza degli ecosistemi marini e costieri, avvertendo un grave gap culturale in tal senso nel Cilento.
La necessità di portare un contributo all’arricchimento culturale della sub-regione Cilentana, soprattutto in un settore così difficile come quello della crescita di coscienza ambientale, ha spinto alla creazione di una struttura dalle caratteristiche decisamente peculiari: “non si trattava infatti semplicemente di un acquario pubblico, bensì di un’istituzione nella quale si concentrano finalità museali, conservative e di ricerca”.
Dalla collaborazione con lo Urban Harbour Institute della University of Massachussets di Boston sono nate nell’estate del 2000 delle giornate di studio che hanno portato il prof. Jens C. Sorensen a tenere delle lezioni di Integrated Coastal Zone Management, la cui importanza e risonanza hanno comportato per il Museo dell’assunzione di un ruolo di punta nel panorama italiano in questo cruciale settore.