Inizierà venerdì 9 marzo la rassegna di “Film di qualità”. Sei i film in programma fino al 13 aprile, ultimo giorno di spettacoli. Due gli appuntamenti alle ore 18.30 e alle ore 21.00. 6 euro il prezzo di un biglietto mentre al costo di 25 euro è possibile acquistare l’abbonamento per tutta la rassegna. Questi tutti i film in programma:
9 Marzo – Tutti i soldi del Mondo (Ridley Scott)
Il 10 luglio 1973, a Roma, alcuni membri della ‘Ndrangheta rapiscono il sedicenne John Paul Getty III. Il loro obiettivo è ottenere un lauto riscatto da parte del nonno del ragazzo, il noto magnate dell’industria petrolifera nonché uomo più ricco del mondo J. Paul Getty. Tuttavia, il miliardario lascia la stampa ed i rapitori stupefatti quando si rifiuta categoricamente di pagare la somma pattuita, anche se questo potrebbe significare la morte del nipote: per Gail Harris, madre del ragazzo ed ex nuora di Getty, inizia così una lotta contro il tempo per salvare il figlio da morte certa.
16 Marzo – Wonder (Stephen Chbosky)
August Pullman è un bambino di undici anni con una malformazione facciale che gli impedisce una vita normale. Subisce circa 27 interventi chirurgici, e un po’ per questo e un po’ per paura della reazione degli altri bambini, non è mai andato a scuola in vita sua. Ma quando deve entrare in prima media i genitori decidono che per lui è arrivato il momento di andare a scuola insieme agli altri, e gli fanno visitare la Beecher Prep School. Il preside, il signor Tushman, decide di fargli mostrare la scuola da tre studenti di nome Julian, Jack e Charlotte. Durante la pausa pranzo tutti i tavoli sono affollati, mentre al tavolo dove si siede Auggie non si siede nessuno. Ma ad un certo punto Jack decide di avvicinarsi a lui, e i due stringono un legame di amicizia. Julian, uno dei compagni di August, lo prende di mira con continue battute sul suo aspetto, insieme ad altri due compagni, Henry e Miles. Intanto arriva Halloween e tutti vanno a scuola travestiti. Siccome August va a scuola con un costume diverso da quello che aveva pianificato di mettere, sente gli spregevoli commenti dei compagni, compresi quelli di Jack, che parlando con Julian sostiene di stare solo fingendo di essere amico di August, su richiesta del preside. I due perciò litigano. Inizialmente a Jack non importa, ma poi si accorge che non aveva fatto amicizia con August solo per “colpa” del preside, ma anche perché August gli era veramente simpatico, quindi si scusa e ritornano amici. Verso la fine dell’anno le classi vanno in gita, alla quale Julian non partecipa perché (come spiegato nel sequel apposito di Julian) sospeso a causa del bullismo nei confronti di August. Durante la gita, August e Jack vengono attaccati da tre ragazzi più grandi, ma vengono aiutati da Henry e Miles, gli amici di Julian. August, alla fine dell’anno scolastico, ottiene un importante riconoscimento dal preside. Il ragazzino emarginato diventa infine amico di tutti, perché tutti hanno scoperto la sua forza e bellezza interiori.
23 Marzo – Ella & John (Paolo Virzì)
Ella e John sono moglie e marito ottantenni, che decidono di sfuggire alle cure mediche che li separerebbero negli ultimi anni della loro vita. Salgono così sul loro camper, soprannominato The Leisure Seeker (“il cercatore di svago”), e si mettono in viaggio da Boston verso Key West, dove c’è il museo della casa di Ernest Hemingway, di cui John è appassionato.
30 Marzo – Chiamami col tuo nome (Luca Guadagnino)
Elio Perlman, diciassettenne ebreo italoamericano, vive nella campagna del nord Italia con i suoi genitori. Suo padre, un professore di archeologia, come ogni anno ospita uno studente straniero per lavorare alla sua tesi di post dottorato: Oliver, ventiquattrenne studente ebreo americano, va a vivere con la famiglia di Elio, ed aiuta il padre di questi con i suoi documenti accademici. Elio è un ragazzo introspettivo, amante dei libri e con uno spiccato talento musicale, trova poco in comune con Oliver, la cui spensierata ed esuberante personalità contrasta con la sua. Elio si risente anche di aver lasciato al ragazzo la sua camera da letto per tutta la durata del suo soggiorno. Elio passa gran parte della sua estate tra i libri, la trascrizione della musica e la fidanzatina Marzia, mentre Oliver è attratto da una delle ragazze del luogo, Chiara, con grande dispiacere di Elio. Inizialmente freddi tra loro, col passare dei giorni Elio e Oliver iniziano a passare del tempo insieme, attraendosi e respingendosi a vicenda. Nuotano insieme, fanno lunghe passeggiate in città e accompagnano il padre di Elio in una spedizione archeologica sul lago di Garda. Anche se Elio inizia una relazione sessuale con Marzia e si vanta di fronte a Oliver per valutare la sua reazione, si trova sempre più attratto dal ragazzo: si intrufola nella stanza di Oliver per annusare il suo costume da bagno e pensa a lui mentre si masturba finché non gli fa intendere sottilmente i suoi sentimenti. Un giorno, mentre sono a nuotare, Elio bacia Oliver sulle labbra. Oliver restituisce il bacio ma è riluttante ad andare oltre. Nei giorni successivi i due ragazzi si allontanano. In risposta ad un messaggio di Elio, Oliver lascia un biglietto sulla scrivania di Elio, dandogli appuntamento per mezzanotte. Elio passa la giornata con Marzia, ma non vede l’ora di incontrare Oliver. Arrivata la mezzanotte i due ragazzi si incontrano nel patio e hanno un rapporto per la prima volta. Da quel momento si avvicinano sempre più, facendo sesso frequentemente e mantenendo la loro relazione segreta. Mentre sono a letto, Oliver dice ad Elio: “Chiamami col tuo nome e io ti chiamerò con il mio”. Elio viene spesso sopraffatto dalla carica emotiva della loro relazione, ma ciò viene superato man mano che i due diventano più intimi sia fisicamente che emotivamente; Elio inizierà perfino ad evitare Marzia. La fine del soggiorno in Italia di Oliver è imminente, e la coppia si trova sopraffatta dall’incertezza e dal desiderio. I genitori di Elio, consapevoli del legame tra i due, permettono al ragazzo di fare un viaggio a Bergamo con Oliver prima che questi ritorni in America. I due trascorrono tre giorni romantici insieme, dopo di che Oliver prende il treno del ritorno lasciando Elio con il cuore spezzato. Ritornato in paese Elio incontra Marzia, che nonostante il trattamento subito gli offre la sua amicizia. Il padre di Elio, vedendo quanto è abbandonato suo figlio, gli confessa che era a conoscenza della relazione tra lui e Oliver e svela sottilmente di aver avuto un’esperienza simile con un amico molto tempo prima, terminata a causa dei suoi dubbi e delle sue paure; pertanto esorta il fglio a trovare piacere nel dolore, poiché il vero amore del tipo condiviso da Elio e Oliver è raro. Arriva l’inverno e durante la Chanukkah Elio riceve una telefonata da Oliver, il quale annuncia a lui e alla sua famiglia che presto si sposerà. Elio, pur complimentandosi, è affranto per la notizia, chiama per un’ultima volta Oliver col suo nome e il ragazzo risponde facendo altrettanto, rivelandogli di non aver dimenticato la loro relazione ma lasciando intendere di essere comunque andato avanti. Dopo la telefonata, Elio si siede sconfortato accanto al camino; una serie di emozioni attraversa il suo volto, finché sua madre non lo chiama per nome.
6 Aprile – L’ora più buia (Joe Wright)
Nel 1940, Winston Churchill, da pochi giorni Primo ministro della Gran Bretagna dopo le dimissioni di Neville Chamberlain, deve affrontare una delle sue prove più turbolente e definitive: decidere se negoziare un trattato di pace con la Germania nazista o continuare la guerra per difendere gli ideali e la libertà della propria nazione. Quando le inarrestabili forze naziste iniziano a conquistare tutta l’Europa occidentale e la minaccia di invasione diventa imminente, con un’opinione pubblica non preparata, un re scettico, e col suo stesso partito (i Conservatori) che trama contro di lui, Churchill dovrà sopportare la sua ora più buia, mobilitando l’intera nazione, e tentando di cambiare il corso della storia mondiale.
13 Aprile – The Post (Steven Spielberg)
Vietnam, 1966: i soldati americani si trovano in una situazione estremamente precaria e risultano svantaggiati sul campo di battaglia; essa è documentata dall’analista militare Daniel Ellsberg per conto del segretario della Difesa Robert McNamara. Sul volo di ritorno verso l’America, Elisberg rivela a McNamara e al presidente Lyndon Johnson che, a suo parere, la situazione bellica in Vietnam è rimasta sostanzialmente invariata dall’inizio della guerra. Intervistato da numerosi giornalisti, McNamara tuttavia mente dicendo che erano stati compiuti numerosi progressi e che era estremamente fiducioso riguardo l’esito della guerra. In seguito Elisberg, lavorando alla RAND Corporation e avendo accesso a numeroso materiale riservato, decide di fotocopiare tutti i documenti top secret legati alla guerra del Vietnam, a partire dalla presidenza Truman e di consegnarli al New York Times affinché li possano pubblicare. Nel 1971 Katharine Graham, divenuta proprietaria del Post dopo la morte di suo padre e del marito, cerca di equilibrare al meglio la vita sociale con gli impegni lavorativi e con le difficoltà finanziarie che la costringono a quotare l’azienda in borsa. Oltre a ciò, le sue decisioni non sono talvolta tenute in considerazione dal membro del consiglio Arthur Parsons e dal caporedattore Ben Bradlee. In particolare quest’ultimo, insospettito da alcune voci, cerca di scoprire cosa abbia intenzione di pubblicare il New York Times; nel frattempo McNamara, amico di lunga data della Graham, le rivela che sarebbe stato pubblicato un articolo poco lusinghiero nei propri confronti sullo stesso giornale. Il 13 giugno 1971, quattro mesi dopo aver ricevuto i documenti, il New York Times ne inizia la pubblicazione: tutto ciò scatena nel paese un’ondata di proteste e un gigantesco scandalo, legato appunto ai Pentagon Papers. Il giornale riceve però l’ingiunzione di sospendere per un tempo limitato la pubblicazione, pena l’oltraggio alla corte. Ben Bagdikian, assistente redattore al Post, capisce che Ellsberg è stato la fonte dello scandalo e lo rintraccia, al fine di ottenere lo stesso materiale dato precedentemente al New York Times; l’incontro ha successo e il giorno seguente un gruppo di giornalisti del Post si trova a casa di Bradlee per consultare e ordinare i numerosissimi documenti ottenuti. Essi hanno tuttavia solo otto ore prima che il divieto di pubblicazione termini e il quotidiano possa andare in stampa. I legali del giornale sconsigliano fortemente alla Graham di pubblicare i documenti: se infatti fossero stati ricevuti dal New York Times o comunque dalla loro stessa fonte, l’azione sarebbe stata classificata come oltraggio alla corte e ci sarebbero stati risvolti penali. D’altro canto, se l’operazione avesse avuto successo, il Post avrebbe estremamente aumentato la sua popolarità e sarebbe entrato nel novero dei grandi giornali americani. La notte del 17 giugno la Graham, seppur inizialmente incerta, decide comunque di rischiare e di pubblicare i documenti. Il giorno seguente la Casa Bianca telefona al Post, chiedendo di sospendere la pubblicazione e di consegnare tutti i documenti legati al Vietnam in loro possesso. Poiché Bradlee rifiuta, essa minaccia rappresaglie legali. I membri del Post sono così convocati in tribunale insieme a quelli del New York Times, tuttavia la corte ingiunge solo a questi ultimi di sospendere le pubblicazioni, mentre non rilascia alcuna sanzione per il Post. Pochi giorni dopo avviene la sentenza della Corte Suprema, la quale, con verdetto 6 a 3, assolve il New York Times e il Post e motiva che la stampa non è destinata a servire coloro che governano, bensì quelli che sono governati. La Graham si allontana così dal tribunale soddisfatta. Nel frattempo numerosi altri giornali, seguendo l’esempio del New York Times e del Post, iniziano anch’essi come segno di solidarietà la pubblicazione dei Pentagon Papers. Bradlee rivela alla Graham che la Casa Bianca avrebbe in seguito intentato altre cause verso di loro, ma che hanno tuttavia numerose ragioni per rimanere tranquilli e fiduciosi. Il presidente Richard Nixon, furibondo, ordina tuttavia che ogni giornalista del Post venga bandito dalla Casa Bianca. Nella scena finale, ambientata un anno dopo, una guardia di sorveglianza scopre del nastro adesivo sulla porta di uno degli uffici della sede del comitato nazionale democratico, posta negli uffici Watergate: ciò è l’inizio dell’omonimo scandalo che in seguito avrebbe costretto lo stesso Nixon all’impeachment e alle conseguenti dimissioni.