Mi chiamo Raffaele Pascale sono nato a Mercato San Severino nel 1951 paese di origine di mio padre dove all’epoca svolgeva l’attività di commercio del legname. Mia madre invece era originaria di Monteforte Cilento, dove mio padre svolgeva l’attività lavorativa e luogo in cui si sono conosciuti e successivamente sposati.
Mi sono Diplomato all’Istituto “Besta” di Battipaglia e sono stato sempre attivo nel campo dell’edilizia fin da giovane. Ho risieduto nel comune di nascita fino all’età di 4 anni per poi trasferirmi ad Agropoli per motivi di lavoro dei miei genitori, dove ho frequentato le prime classi delle scuole elementari per poi terminarle a Battipaglia dove ancora oggi risiedo. Finché mia madre era in vita eravamo soliti ritornare a Monteforte Cilento in occasione della festa di San Donato patrono del paese nel mese di agosto.
Ricordo con gioia i momenti di aggregazione familiare nonché il forte spirito di appartenenza a quelle tradizioni culturali e gli odori e i sapori di quella terra attraverso dolci e pasticci tipici che nelle occasioni di promesse o feste di famiglia che ancora oggi pervadono e contraddistinguono il Cilento.
Ricordo ancora un episodio accaduto a casa di mia nonna Marianna a cui chiesi dove fosse il bagno e mi indicò un paravento dietro cui vi era un fosso utilizzato per i propri bisogni.
Parliamo del 1955. Ricordo con particolare affetto la raccolta delle castagne in montagna partendo da casa di mia nonna la mattina presto con gli asini lungo un sentiero, camminavamo per diverse ore per raggiungere il luogo dove avremmo potuto raccogliere le castagne.
Ricordo ancora la famosa preparazione del sugo che veniva cotto a legna e si preparava con la sugna il pomodoro e la carne e doveva cuocere a fuoco lento per diverse ore.
Ricordo ancora la preparazione dei cavati fatti a mano che si mischiavano con il sugo ed infine con una grattugiata di formaggio di capra. Il vino nero robusto e corposo con quell’odore particolare che richiamava a sé tutti i gusti. Credo che sia importante una valorizzazione dei borghi tipici del Cilento per storia e tradizioni.
Nel ritornare in quei luoghi della mia infanzia provo un sentimento di forte nostalgia misto a gioia.
L’accoglienza è sempre affettuosa e calorosa anche se molte delle persone che io ho conosciuto da piccolo non sono più presenti, sento la loro essenza attraverso gli altri parenti e amici.
Credo sia possibile valorizzare e rivitalizzare portando al centro dell’attenzione i prodotti locali e le tradizioni storiche culturali attraverso la creazione di nuove opportunità sia per le persone anziane che per i giovani per poter offrire una nuova prospettiva di vita che porterebbe anche un incremento della produttività e dell’economia.
Ci sarebbe tanto da dire, organizzare e prospettare nuove opportunità, quindi lodo all’iniziativa promossa dall’associazione “Cilentani a Salerno” perché, sicuramente, insieme si potrà formare un nuovo modo di concepire l’esistenza e riproporre con azioni mirate, non solo a far conoscere le radici, ma elaborare nuove prospettive affinché si possa ritornare nei luoghi di origine e rivitalizzare con attività e progetti innovati tali luoghi.