L’attore sceneggiatore di origini salesi Domenico Colangelo e il regista napoletano Sebastiano Covone hanno lanciato il progetto “Quasi Normale”, un cortometraggio della durata di 30 minuti che affronta il tema del femminicidio. Un argomento sempre più attuale che sconvolge continuamente la società civile. “Un fenomeno che come una piaga colora di rosso le pagine di cronaca di giornali e trasmissioni televisive – dicono i promotori -nonostante le leggi nazionali abbiano pensato di porre rimedio al massacro di tante donne innocenti, con il passare del tempo ancora non si è riusciti ad annientarne l’origine”. Sono infatti tante e sempre più disparate le cause del dilagare sempre più costante di episodi di femminicidio. Ancora più importante è capire le variabili psicologiche e sociologiche che entrano in gioco. Il corto è nato nel periodo in cui i due hanno partecipato al progetto “Art House”, una casa confiscata alla criminalità che si è trasformata in una vera e propria Casa d’arte. Il corto “Quasi Normale” pone una lente d’ingrandimento su una delle possibili cause del femminicidio. Al centro del lavoro non è la vittima ma il carnefice e le sue dinamiche mentali che silenziosamente si fanno strada fino a condizionarlo. Qui prevale un aspetto maschilista e provinciale in cui la donna ancora una volta è subordinata al ruolo del compagno per cultura, professione e tradizione. Tutto parte da una festa privata dove lui incontra lei, si piacciono si innamorano e decidono di andare a vivere insieme. Dopo un po’ di tempo lei ottiene un lavoro ma lui non è d’accordo, il rapporto si stagna e i due iniziano a trascurarsi. Lui si sente messo da parte, lei è annoiata e frustrata. Si fa strada la gelosia del ragazzo che non prende bene la fine della loro relazione. Inizia a pedinarla e a tenerla sotto controllo finché una sera il protagonista racconterà ai carabinieri che dietro quell’uomo “normale” si nasconde un codardo, un assassino. “Siccome il progetto è senza scopo di lucro e a tutela dell’integrità dell’opera e della sua diffusione popolare e gratuita, abbiamo attivato una campagna di crowfounding così da poter raggiungere la metà del budget necessario per la sua realizzazione – aggiungono Colangelo e Covone- le donazioni sono suddivise in quote da 10€ l’una, ciascuna delle quali sarà possibile prenotare fino ad un massimo di 10 quote sia per persone singole che per enti pubblici e privati. Chiunque prenoti e acquisti almeno una delle quote dell’opera ne diventerà coproduttore”. Una volta terminato il lavoro presumibilmente in autunno, il corto, parteciperà a festival cinematografici nazionali ed internazionali ed entrerà nel circuito di manifestazioni e conferenze dedicate al femminicidio e come proposta didattica nelle scuole, in corsi e seminari. Una scommessa lanciata dai due giovani talenti campani già ampiamente accolta.
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