Ritorno a parlare di Giletti, con un senso di disgusto, prima per l’uomo e poi per il conduttore, perché come giornalista, non lo prendo proprio in considerazione, in quanto mi fa solo pena, per la sua ostentata presunzione di credersi un cronista da sballo. Ha dimostrato ancora una volta le sue carenze strutturali come “intrattenitore serale,” perché domenica 29 novembre, nella sua trasmissione su La sette, “Non è l’Arena, ma Giletti,” ha offeso e denigrato la città di Napoli, con un gigantografia dove si vedeva il Vesuvio eruttare il Covid 19. La sua provocazione, è stata una scena di cattivo gusto, così volgare, da rasentare la vergogna, unita a una caduta di stile, proprio da sottosviluppato culturale. La colpa non è solo sua, ma è anche del suo editore, Urbano Cairo, che tace difronte a uno spettacolo indegno di apparire sugli schermi televisivi. Urbano Cairo, se ci sei ed hai anche tu un minimo di dignità e di decoro, fai cessare questo schifo di informazione ad uso privato di Giletti, al quale hai affidato una “trasmissione giocattolo”, dove lui si trastulla, a suo piacimento, nel denigrare chi non è nelle sue grazie. Giletti ha ampiamente dimostrato che oramai è irrecuperabile al concetto di una seria, corretta e imparziale informazione, per cui, Urbano Cairo, tu che puoi, poni fine a questa depravazione giornalistica sulla tua rete, perché Napoli e la Campania lo esigono, a parziale risarcimento delle offese subite, da un individuo che ha elevato la schifezza più assoluta ad informazione. Se ciò non dovesse avvenire, auguro alla sette di perdere consensi in tema di audience, perché ogni cosa ha un suo limite e la sette, con Giletti, è fuori da tutti i limiti anche dell’indecenza umana e professionale. Massimo Giletti, per quanto riguarda poi il tuo modo di fare informazione, ricordati sempre che Napoli e la Campania, meritano solo rispetto, per cui la prossima volta, prima di parlare di Napoli, sciacquati molto bene la bocca col collutorio, in modo che la tua lingua biforcuta, possa trovare la giusta e doverosa misura nelle parole che vai a pronunziare.
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