di Lucio Capo
Quando si blatera di crisi politica, sociale ed economica, ci si aggroviglia con parole senza senso. Da anni assistiamo al disfacimento dei nostri territori e delle nostre vite inutili. Politicanti con la pancia piena, con ricchi stipendi, sicurezze pensionistiche e carriere spianate, si arrogano il diritto di sgovernarci. Rimangono irrisolte le questioni fondamentali per una vita dignitosa e felice. Oramai assistiamo impotenti alle tragi-comiche dei nostrani Consigli Comunali, che vogliono le dimissioni dei loro Sindaci, ma non ne vogliono pagare lo scotto. Tutti a pontificare e a sussurrare ai cavalli, a riempirsi la bocca con parole altisonanti, ad ergersi a paladini della difesa del Paese dagli speculatori e dagli approfittatori, in pubblico e sui social-network, mentre in privato, nelle segrete stanze del potere, tutti a fare affari e business a danno della povera gente e del territorio amministrato. Da trent’anni e più, le annose questioni, non solo non vengono risolte, ma vengono addirittura rimosse. Sindaci, assessori, consiglieri comunali, funzionari e dirigenti, fanno di tutto per rovinarci la vita. Noi poveri cittadini anestetizzati e doloranti, rasentiamo la sodomia, in questo clima d’incertezza e di confusione. Dal terremoto dell’80 la nostra vita è peggiorata, un po’ per la nostra canizie, un po’ perché oramai assuefatti alla mediocrità e alla bruttezza che ci circonda. I nostri dirigenti-governanti, figli di zappatori, pastori e gualani, assurti alle più alte cariche dell’amministrazione, si arrabattano tra incapacità, impotenza e inefficienza. Vogliamo parlare dei guai del Cilento?…Delle sue frane, delle strade scassate, dei centri storici “Stroppiati”, delle colline sventrate, delle spiagge spianate, delle pianure plastificate e “Letamizzate”, delle New Town costruite a mò di quadrivio, dei fiumi imbrigliati e sbarrati, della costa cementificata fin dentro i flutti! E poi vogliamo parlare di Capaccio-Pèstum, del caravanserraglio che ad ogni estate s’ddensa intorno, dentro e fuori i Templi Dorici, del mausoleo di “teatro” che ogni anno viene piazzato fin sotto le doriche vestigia di Athena, delle “Palle” e dei pavimenti a cerchi concentrici in bella mostra nel recinto sacro, dei parcheggi sotto le mura antiche, mentre quelli costruiti fuori le mura, con enorme dispendio di soldi del popolo, rimangono vuoti e desolati a dimostrazione dello sperpero e delle corruttele, del muro, tra Capaccio Paese e Paestum, creato dalla chiusura del passaggio a livello e della mancata realizzazione di un fottutissimo sottopasso ferroviario, delle strade consortili e poderali piene di buche, fossi e trappole mortali, della nuova stagione urbanistica del “Marciapiedismo” con la mezzeria invasa da pali illuminanti, della mancata realizzazione di una piazza, di una Agorà , degna di questo nome a Capaccio-Squalo con cinema-teatro, dell’inferno della fascia costiera che tutti gli anni diventa uno schifosissimo parcheggio di macchine e motom, sopra , sotto e dentro le dune residue, della vista del mare negata da lidi a guisa di capannone per le bufale, della visione profonda della spiaggia interrotta da putride recinzioni, molto più simili a paddock che ha separè . Ma de che stamo a parlà? Ma di che cazzo stanno a blaterare questi soloni del cavolo, quando s’affannano, ad ogni piè sospinto, a riempirsi la bocca di tutela e salvaguardia. “Io so che pensano solo a tutelare e a salvaguardare la “chiavica” esistente ed a spianare nuove e più redditizie vie per ulteriori sventramenti e distruzioni. Io so che pensano solo ai loro miseri interessi, senza preoccuparsi della crescita sociale-culturale-economica della nostra gente. Io so i nomi di coloro che hanno messo le “Mani sulla Città”, saccheggiandola. Io so i nomi del “vertice” che ha manovrato affinchè si compisse lo scempio. Io so i nomi di quelli che hanno gestito il “business” della cementificazione del territorio. Io so i nomi del gruppo di potenti, che, con l’aiuto di uomini delle istituzioni, hanno prima creato una crociata anti-ambientalista, e, in seguito, sempre con l’aiuto degli stessi si sono “fottuti” la nostra terra. Io so i nomi di coloro che, tra una messa e l’altra, hanno dato le disposizioni e assicurato la protezione politica a speculatori, cementificatori, mafiosi e camorristi. Io so i nomi delle persone “per bene” che stanno dietro a questi “personaggetti”, che operano nell’ombra , mentre la foresta brucia. Io so i nomi delle persone “per Bene” che stanno dietro alla tragica distruzione della nostra “Bellezza”. Io so tutti questi nomi e so tutti i fatti di cui si sono resi colpevoli. Io so. Ma non ho le prove. Non ho nemmeno indizi. Io so perché sono Capisciente , che segue tutto ciò che accade, che conosce tutto quel che si scrive, che immagina tutto quel che non si sa o che si tace, che mette insieme fatti e frammenti, che nel regno dell’arbitrio, pazzia e mistero, ristabilisce la Capiscienza”. “liberamente ispirato a Pier Paolo Pasolini”