L’identità e la moralità civile, unitamente alla sociologia e alla storia, hanno rappresentato nel tempo, ora forse meno, quel naturale processo di aggregazione verso una qualsiasi comunità cittadina, oltre che avviare l’individuo a produrre sempre più beni per la società in cui vive. Al centro di queste aggregazioni non vi è altro che l’essere umano: l’uomo, questo sconosciuto, per dirla con il biologo francese Alexis Carrel nel suo saggio “L’Homme cet inconnu”. Gradita ci è una sua citazione: “Poca osservazione e molto ragionamento conducono all’errore; molta osservazione e poco ragionamento conducono alla verità”. Seppur si riferiva al mondo della medicina e all’investigarla, non possiamo non condividere che l’osservazione è, e resta, alla base di ogni processo strutturante sia teorie che paradigmi scientifici. Non fanno eccezioni i territori, specialmente quelli del sud, i quali ben si prestano ad essere aree ad interesse rigenerativo ed espansivo, nelle forme dinamiche di crescita.
L’osservazione, dunque, e contestuamente i suggerimenti per il progresso territoriale che riguardano per lo più le nostre città, dall’alto salernitano al basso Cilento, ci provengono da due antologie, “Da Sud” e “Sviluppo: strategie di crescita del territorio”, pubblicate dalla Casa Editrice Polis Sa, di Nocera Superiore, composte da diversi saggi di prestigiosi autori i quali, per specifiche tematiche legano il processo tecnico-interpretativo in un unico filo conduttore, anche se rappresentato da una visione diversa, innovativa e creativa della parola e del luogo geografico “Sud”. Il centro dal quale tutto quanto parte, come riflessione, è quello di uscire da una narrazione canonica del Mezzogiorno d’Italia, con un idea di immaginare gli aspetti della vita e dello sviluppo del sud, connessi ad una dimensione ed uno sguardo non solo italiano, ma inserito in un contesto più ampio e globale. Una maniera singolare nell’affrontare l’argomento Sud che si antepone ai soliti stereopiti relazionali per la crescita delle nostre città. Creatività, innovazione e affidabilità hanno rappresentato, per gli autori di questi saggi, con un alto profilo di specializzazione, il sentiero percorribile per centrare un obiettivo molto ambizioso: la ricerca di metodologie riproducibili che consentono l’utilizzo delle risorse territoriali, sfruttando la globalizzazione, come cassa di risonanza. Solo strategie chiare che necessitano di progettazione, pianificazione, coordinamento e formazione potranno rivelarsi utili e producenti per aree territoriali le quali hanno tanto da esprimere in termini di sviluppo.