La parola psicoastenia così composta ben descrive la dualità di questa condizione: si compone di ‘psiche’,
ovvero la mente, che fa riferimento alla causa da cui scaturisce e ‘astenos’, privo di forza, che descrive bene
i suoi sintomi. Questa condizione psico-fisica si manifesta infatti con uno stato di debolezza marcata a
livello muscolare e da una diminuzione dell’energia di tutto l’organismo, spia di un corpo che si abbandona
e non riesce più a gestire le energie. Osservandoli, i sintomi descritti sono aspecifici, potrebbero essere
indice di patologie differenti, ma a ricondurli tipicamente alla patologia è il perenne stato di confusione, le
fobie ed il persistente stato d'ansia in cui il paziente si trova incapace di spegnere una mente rumorosa,
fitta di preoccupazione, che lo conduce a perdere il controllo su ciò che lo circonda inducendolo a bloccarsi
di fronte alla sofferenza, senza riuscire a superarla, e nel rifiuto ad accettare gli eventi. Questa negazione a
lungo andare produce uno stato mentale via via più patologico. L’origine psichica della condizione impone il
necessario intervento della terapia psicologica, che diventa rilevante perché riduce i sintomi dell’ansia e
delle fobie, migliorando la causa scatenante favorisce il recupero delle normali attività. Si possono poi
introdurre piccole correzioni sulle abitudini e stili alimentari, integrando elementi e molecole come Potassio
e Magnesio, che svolgono un ruolo fondamentale nel funzionamento biologico delle cellule dell’intero
organismo. Assumere una quantità adeguata di acidi grassi, in particolare gli omega 3, ottima fonte
energetica e costituente essenziale delle membrane cellulari dei neuroni, permette il mantenimento
nonché un incremento delle funzioni cognitive che questa condizione debilita fortemente.