L’iter di riconoscimento dei Distretti Rurali ed Agroalimentari di qualità continua il suo percorso dopo la pubblicazione dell’avviso pubblico da parte della Regione Campania.
Dopo l’incontro pubblico di Felitto, ora l’appuntamento è presso il Castello Baronale Palomolla di Torraca, venerdì 6 dicembre ore 16,30.
Il workshop è promosso dal Comune, insieme all’Associazione Culturale Torrachese STAFF e alla Rete d’Imprese Parco dei Sapori.
Il programma prevede la presentazione della proposta del Distretto Rurale delle Aree Interne e Protette, con una relazione della presidente del Comitato dei Distretti Integrati Rurali ed in Rete, Anna Pina Arcaro.
Per poi seguire con gli interventi del già funzionario Mibact, Giovanni Villani; l’agronoma Rosa Pepe del Crea Of Pontecagnano e Laura Di Bisceglie di Assinrete coordinati da Vincenza Alessio.
Tante le richieste di incontri che il Comitato promotore sta ricevendo dai diversi territori. La necessità di approfondire e conoscere questa opportunità dimostra come ci sia una forte necessità di fare rete tra le imprese, associazioni ed enti.
“Durante questi incontri pubblici – dichiara Anna Pina Arcaro, presidente del Comitato promotore – si intende fa conoscere alle imprese esistenti quali sono i possibili scenari che può dare questo strumento normativo. Così come le ipotetiche tempistiche, la futura programmazione nazionale ed europea e soprattutto la condivisione del modello gestionale attuativo”.
Perché l’animazione di un Distretto Rurale passa necessariamente attraverso le realtà del territorio e dalle prime costituenti Reti d’impresa. Un percorso partito dal basso rappresenta una visione complessiva di una realtà economica e culturale con le sue tradizioni, storia, identità e biodiversità locale.
E’ il primo “anello d’aggregazione e di relazioni”, in grado di ridurre le distanze fra la creazione e la Rete d’impresa. Un progetto integrato territoriale, con una programmazione negoziata incentrata su una scala innovativa e di cooperazione fra territori omogenei, sarà in grado di raggiungere non solo obiettivi di sviluppo sostenibile ma anche una fiscalità adeguata per le realtà rurali che si stanno spopolando giorno dopo giorno.