L’aromatologia è una scienza relativamente recente e fa ricerche, come dice il termine, sui profumi, gli aromi, evidenziandone gli effetti sulla salute, ma, soprattutto, sugli umori degli uomini. Non c’è dubbio che ogni stagione ha i suoi profumi, ma è altrettanto vero che la stagione che ne scatena di più è, senz’altro, la primavera. E, conseguentemente, è questo il periodo in cui gli aromatologi concentrano al massimo le loro ricerche. Io ho letto più di un saggio in proposito, ma, con tutto il rispetto per i cultori della nuova scienza, confesso che non ho trovato nulla di nuovo rispetto alla vecchia saggezza contadina, che metabolizzai ed interiorizzai in pillole dagli insegnamenti di nonni, genitori, zii e saggi vicini di vicolo e/o campagna. Lo stesso dicasi per la “cucina povera”, sui cui si sono accapigliati con lunghi saggi gastronomi di chiara fama e chef pluristellati. E tutto per arrivare alle conclusioni, per me e per tanti quasi scontate, della validità della grande lezione della tradizione che i nostri “vecchi” appresero dall’osservazione attenta dei fenomeni della natura, così ricca e generosa di doni lungo l’eterno alternarsi delle stagioni. E profumi e sapori influenzano stati d’animo, umori e sensibilità dell’uomo. Si spiega, così, anche perché l’acre dell’ erba tagliata di fresco scatena sessualità in letargo. come, il profumo delle mammole pudiche o quello del finocchietto selvatico sono un invito all’amore nella prismaticità delle sue effusioni e come, infine, gelsomini, rose canine e, soprattutto, ginestre trasmettano “voglia vogliosa”, avrebbe scritto Alfonso Gatto, di sensualità repressa, che esplode, immancabilmente, a primavera. Con questa predisposizione d’animo va letta e, possibilmente, gustata la poesia che segue e che sa di primavera per profumi e sapori, appunto?
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Re chisti tiempi la campagna è ricca;
e si nce sai cercà nce truovi tutto.
Inta no fuosso miezo arrenchietato
ddà, sotta no sepale re rovete,
na spaarogna ca parìa seccata
ra nu mumento a n’ato è già scuccata,
figlianno tanta spàari lucienti
ca zennano e s’arranzano a lo sole.
Tiempo no quartorora e n’aggio accuoto
nu bello mazzo e me l’aggio attaccato
co no frenge, Nce fazzo li spaghetti
e, co lo riesto, na bella frittata.
E chi è meglio re me ca me recreio
co no vescuotto e co na mezza arciola
re vino russo e tuosto re “Cretedda”:
tutta rrobba c’addora re campagna!
Na porchia re sanizzo è tutta fiuri
re margarite gialle, ianche e rosa.
Nce sò cecorie e vuocculi re rapa
ca nce sò nati suli co l’aspredde,
co li carduni tienniri e senapi:
E, si scarcieddi sotta co pacienzia,
nce truovi lampasciuni e pastenache
e chiante re patane e de cepodde
cegliute mò ch’è abbrili co lo sole.
E mabacci n’orla no fenuchio verde,
ca nzorra com’a verre nnamurato,
luce a lo sole co lo core ianco.
Chiù ddà, sotta no felece accuvate
tanta viole mammole scurnose
ca rireno e c’addorano re sole.
Me ricordano l’uocchi re na zoria:
profuma re viole co le carni
mai toccate e ca tene la vocca
tennera come a core re fenucchio.
Si la uardo s’avvampa; e a mi me friie
lo sango inta le vene e me sgonocchio
La vulesse vasà, sibbè na vota,
pe sente ca stu core vaie a viento;
s’è scapricciato mò ch’è primavera
Giuseppe Liuccio
PS
Le riflessioni sull’aromatologia con la relativa poesia le sottopongo all’analisi attenta degli Amministratori di tutte le comunità del Cilento ed agli operatori economici del turismo e dell’accoglienza perché riflettano sulle opportunità per promuovere un TURISMO DI QUALITÀ con iniziative originali. Una raccomandazione e, se mi è consentito, una pressione d’amore, la faccio soprattutto agli Amministratori ed operatori economici del mio paese, Trentinara, che dispongono già di infrastrutture originali e di qualità, LA STRADA DELL’AMORE e CILENTO IN VOLO, che necessitano, però, di essere perfezionate al meglio, per promuovere economia, con una ricaduta virtuosa sull’occupazione. Mi riprometto di ritornare con ulteriori riflessioni sul tema nei prossimi giorni, nella consapevolezza che La strada dell’amore è rimasta, purtroppo, una INCOMPIUTA e che Cilento in volo necessita della Strada della Libertà, della quale circa un anno fa parlai con l’amico Sindaco, Rosario Carione, che vivace di intelligenza e creatività quale si dichiarò disponibile ed entusiasta. Ne ho parlato anche con uno dei rappresentanti della famiglia Fraiese, che ha accettato con altrettanta disponibilità e grande entusiasmo l’idea. Mi auguro e spero fortemente che Amministrazione Comunale ed operatori economici trovano la sinergia necessaria per realizzare l’idea/progetto in tempi brevi. Quanto a me, per l’amore sconfinato e, quasi, morboso che nutro per il paese che mi ha dato i natali, sono disponibile ed entusiasta a dare la mia collaborazione attiva.