Ambiente e Cultura Mediterranea è una fucina letteraria e artistica che ho conosciuto grazie all’amico e collega Vito Pinto che mi invitò prima ad un evento a Paestum, nel museo archeologico, e poi ad andare a Matera per partecipare all’evento che vide protagonista proprio l’associazione che presiede Italo Abate.
Accadde presso l’università dell’allora “Capitale Europea della cultura” che tanto lustro diede all’intera Basilicata.
Da allora sul nostro settimanale UNICO abbiamo dato ampio spazio agli interventi di quanti, artisti e letterati, hanno scritto sul Mediterraneo il mare che ci ha resi quelli che siamo oggi: un presidio di democrazia mai disgiunta dall’immenso patrimonio culturale che sulle sue sponde ha visto la luce e ha continuato ad illuminare l’intera umanità.
L’opera omnia che Italo Abate mi ha fatto recapitare a casa è tutto ciò che l’associazione ha prodotto lungo il cammino di avvicinamento all’anno che vede Procida, finalmente, protagonista come capitale italiana della cultura nel 2022. Ad affiancare Abate, studioso di ambiente, territorio e Mediterraneo antico, nella cura dell’opera c’è stata Maria Grotta, Naturalista, esperta di valutazione di impatto ambientale e di incidenza e ingegneria naturalistica.
Il testo raccoglie gli editoriali scientifici ed opere artistiche che sono stati elaborati con la proposta culturale “Procida Mediterranea 2022” presentata al comune di Procida quale contributo dell’associazione per il riconoscimento dell’isola flegrea di Capitale Italiana della cultura.
Le “Tre grazie” di Pompei sono poste a rappresentazione della “mediterraneità”. Le tre fanciulle nude, con la stessa acconciatura dei capelli e gli uguali ornamenti del corpo che si scambiano “doni ex animo” secondo l’associazione è raffigurano in pieno l’armonia della cultura nata, cresciuta e consolidata sulle coste del Mediterraneo.
La battaglia tra due opposte concezioni della vita che si scatenò intorno al Mediterraneo portò all’affermazione della difesa della morale religiosa sugli impulsi intimi irrazionali.
Abate, nella sua bella introduzione al libro che da tenere sempre a portata di mano per poterne “succhiare” nettare di sapere, ricorda che, come scrisse S. Agostino nelle “Confessioni”: “Tre sono i tempi: il presente del passato, il presente del presente, il presente del futuro”. Vivere l’oggi è l’unico modo di poter godere anche dei ricordi del passato (belli o brutti che siano) e sperare che il futuro sia ancora un tempo dove trovare spazio per essere ancora vivi!
Come viva è l’Anima di Procida di Vanessa Bonino, una scultura a tutto tondo in pietra calcarea bianca e specchio, 60cm X 40 cm X 24 cm, realizzata nel 2021. Lo specchio rappresenta il mare dove, accovacciata, l’anima dell’isola di Procida non potrà mai fare a meno di rimirarsi.
Se è vero, come scrive Abate, che Procida è l’isola meno decantata tra le altre due del golfo di Napoli, Ischia e Capri, è anche vero che dopo essere stata capitale italiana della cultura, potrà ambire ad un futuro dissimile, singolare, autentico se saprà avere “profondità di pensiero”.
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