Si presenti brevemente ai nostri lettori.
«Mi chiamo Romina Rosolia, sono originaria di Sicignano degli Alburni, ho 38 anni. Ne avevo appena 18 quando ho capito che desideravo lavorare come giornalista. Così, ho iniziato prima a scrivere per il giornale della scuola poi a collaborare con alcuni quotidiani come la Città e il Mattino di Salerno, ma anche con settimanali locali come Unico dove ho avuto la possibilità di conoscere il tessuto sociale, economico ed imprenditoriale del Cilento ma soprattutto tanti colleghi con cui ancora oggi vi è un rapporto di stima e sostegno reciproco. Ho sempre creduto che la gavetta dovesse andare di pari passo con la formazione universitaria così, dopo la laurea, ho frequentato un master in giornalismo che mi ha permesso di accedere all’esame di Stato per diventare professionista. Lo stage al Manifesto, a Telecolore, la collaborazione con l’onorevole Mara Carfagna, l’esperienza in Libano con l’esercito, l’opportunità in Regione Campania presso l’ufficio stampa di un Gruppo consiliare, e tante altre esperienze professionale mi hanno dato l’opportunità di lavorare su me stessa, di imparare, di fare errori e migliorarmi, di approfondire questa meravigliosa professione grazie alla quale ogni giorno non è mai uguale all’altro e che ti permette di conoscere persone e situazioni di vita sempre diverse».
Che rapporto ha con il suo paese di origine?
«Se a 18 anni desideravo fuggire da questo piccolo centro, oggi non è più così. In primis perché vivere in città mi ha permesso di apprezzare la “dimensione umanistica” dei paesi, che in termini di valori e di risorse ci donano sicuramente molto di più di quello che riusciamo a restituire in termini di rispetto dell’ambiente. Ciò nonostante, mi sento pienamente riconciliata con le piccole dimensioni, avendo avuto la possibilità di riscoprire luoghi, persone, opportunità – soprattutto professionali – che non credevo fossero possibili. E poi, oggi, grazie ad internet possiamo lavorare a distanza anche con aziende estere e nazionali oltre che partire ed essere ovunque in poco tempo».
Di cosa si occupa?
«Attualmente lavoro come speaker per Radio Castelluccio, storica emittente di Battipaglia. Mi occupo, dal lunedi al giovedi, della programmazione mattutina dalle 10 alle 12.30 con il Gran Mattino, a cui ho aggiunto due rubriche settimanali: Donne in Fm, in cui do spazio ad una protagonista femminile del nostro territorio che si racconta, che dà la sua testimonianza professionale e di vita, e Voce ai Territori in cui presentiamo gli imprenditori e chiunque contribuisca a far crescere l’economia della provincia di Salerno. Al contempo, da novembre 2017, mi occupo dell’ufficio stampa della Fabbrica di Salerno, il Centro polifunzionale che aprirà a settembre a Salerno, nato da un’intuizione di un giovane imprenditore napoletano, Giuseppe Lettieri, e allo stesso tempo mi occupo del blog e dei social di Vaicolbus (www.vaicolbus.it) una campagna di comunicazione promossa da Anav, Associazione nazionale autotrasporto viaggiatori».
Che rapporto c’è tra l’ambito in cui opera e il Cilento?
«C’è un legame strettissimo perché tutti i protagonisti delle interviste che curo vivono, lavorano, investono oppure cooperano tra loro per trarre il meglio da questa meravigliosa Terra».
Come è arrivata a vincere il premio Primula d’Oro? Si è proposta o è stata segnalata?
«È iniziato tutto per caso. Qualche mese fa ho letto l’articolo di presentazione del Premio su Info Cilento ed ho pensato che sarebbe stato carino mettersi in gioco, affrontare questa piccola sfida. Poi, con il passa parola, ho avuto il sostegno di amici, colleghi e conoscenti che mi hanno permesso di ricevere inaspettatamente 1.911 voti. Il premio mi è stato, poi, consegnato dall’amica e collega Paola Desiderio».
Come ha vissuto le fasi di selezione?
«La verità è che sapevo di potercela fare. Non per presunzione ma perché, per carattere, mi piace fare molto con poco, so che credendoci si riesce nelle cose. La sana ambizione, la determinazione, l’ottimismo sono valide ed imprescindibili alleate in tutto ciò che si fa. Sono una di quelle persone a cui non puoi dire “non si può fare”. Quando lo sento, nelle mia mente vedo invece materializzarsi tante e diverse soluzioni. Questa, è una delle cose che più mi riesce fare».
Cosa ha provato quando si è ritrovata nella terna?
«Mi sono sentita onorata».
Come ha vissuto la serata dell’assegnazione del premio Primula d’Oro?
«Con emozione e partecipazione. Mi è piaciuto assistere alla presentazione delle diverse professionalità che operano nei vari settori del territorio: ricettivo, turistico, ambientale, culturale. Premi come questo permettono a giornalisti come me di avere ulteriori spunti per interviste, iniziative da diffondere e far conoscere meglio».
Quali progetti ha per il suo futuro?
«Una rivista femminile provinciale. C’è un importante editore che crede nel progetto e vuole realizzarlo. Sarebbe una iniziativa unica nel suo genere. Quando mi dicono che dovrei andarmene da qui, per poter fare realmente il mio lavoro, rispondo con tutto ciò di cui mi sto occupando, dimostrando che il valore sta prima di tutto nelle persone e nelle idee. Sono tra coloro che credono che non possiamo, tutti, abbandonare le radici ma piuttosto restituire loro le conoscenze e le esperienze apprese, realizzando nuove opportunità».