Nel corso di un temporale accade che impetuose correnti d’aria “strofinino” varie zone di una nube; è noto che frizionando più o meno energicamente una bacchetta di plastica o di vetro con un panno di lana, la bacchetta si elettrizza ed attira pezzettini di carta; analogamente, le nuvole (equiparabili al bastoncino di vetro o plastica) ”strofinate” da masse fluide di aria (equivalenti dunque al panno), si elettrizzano ovvero acquisiscono una carica elettrica, vi è da aggiungere che in un fulmine -una scarica elettrica- scorre una ben definita quantità di cariche elementari (elettroni). Traslando il discorso elettrico su un piano sociale, motivazioni profonde fungono da perentorio stimolo innescante una fiammeggiante miccia eccitante i popoli martoriati, tormentati ed oppressi da regimi le cui essenze sono abusi e sopraffazioni; vengono pertanto ad indursi “eventi sociali temporaleschi” scatenanti le rivolte sociali, insurrezioni che devono condurre al percorso di una radicale trasformazione. Non diverso, sul piano concettuale, è il discorso inerente alle Rivoluzioni culturali: pittoriche, letterarie, scultorie…D’altronde il tema del conflitto tra classi sociali indigenti e potere, credo rappresenti singolo componente d’un esteso insieme costituito da diffuse, eterne dilacerazioni, pesantissimo carico/bagaglio della fragile condizione terrena. Relativamente alle discipline scientifiche: condizioni meccaniche (ad es. l’equilibrio di 2 forze,F1=F2);bilanci elettrici/termici (uguaglianza tra energia elettrica ed energia termica, es. della la stufa dove l’applicazione di corrente elettrica consente di ottenere calore) e via discorrendo, vengono sempre tradotti in termini matematici, tant’è che esistono opportune formule descriventi ogni specifico fenomeno della Fisica o particolare evento scientifico; insomma, la formula matematica è una relazione tra grandezze, che evita il proliferare di profonde elucubrazioni:(*)Velocità=una semplice divisione=Distanza (es. 100 Km) diviso Tempo (es. 4 ore), risultato =25 chilometri all’ora. Se non esistesse la formula (*), necessiterebbe un lunghissimo periodo di “estese ponderazioni e notevoli meditazioni” per conoscere tale valore di velocità. In tema sociale, grandi disagi e infinite imposizioni verrebbero analogamente abbattute dalla scure della “presa di coscienza” da parte della popolazione, qualora tutti si rendessero conto che è in atto il tentativo d’imporre un nuovo modello sociale, impoverendo sempre più i deboli ed arricchendo sempre più i ricchi. Ma disagi e privazioni, analogamente a condizioni scientifiche tradotte in termini matematici, possono essere convertiti; inizialmente in grandi proteste, in seguito sfociabili in eventuali corollari d’attuazione di metodi diversi, qualora venissero vanificate le proprie sacrosante rivendicazioni. Fondamentale pensare a scenari post-covid, quando il massacro di piccole e medie imprese sarà pienamente attuato, ed esisteranno milioni di nuclei familiari italiani sui quali si scaglierà l’orrenda pietra spettrale della sopravvivenza: si potrebbe definire induzione ad una guerra civile, attesa la circostanza del non voler bloccare gelide attività speculative? Esistono predefinite e precise volontà di non fermare il proliferare di lucidi e freddi speculatori (multinazionali) che stanno arricchendosi in termini iper esponenziali giocando sulla pelle e sulla vita delle persone? Restando in tema di ribellioni e di sanguinose rivolte, tre miei grandi amori giovanili, quando mi attraevano formidabili autoritari personaggi, personalità medico/ingegneristiche che si muovevano in àmbiti diversi dai loro campi di studio, percorrendo sentieri di profondi rinnovamenti sociali: un ingegnere e due medici, triade artistica di autorità progressiste ed insurrezionali, attuanti differenti metodologie per far visualizzare al popolo baratri profondi, infondendo in esso la coscienza di tali baratri e il coraggio di gettare il cuore oltre l’ostacolo onde concretizzare le proprie aspirazioni. L’ingegnere Georges Sorel, i medici Guevara e Carlo Levi: istruirono ed esortarono il popolo al concetto di ”azione sincronica” coinvolgente tutti, per raggiungere l’obiettivo della liberazione dalle catene dell’oppressione, sebbene i perentori agitatori di masse Sorel e Guevara mirassero allo sfociare in atti violenti tesi alla “rivoluzione nazionale”, mentre Levi attuò linee “morbide” di denuncia sociale e di mitizzazione. Partiamo dallo scrittore e pittore italiano Carlo Levi (1902-1975).Laureato in Medicina, lasciò presto la professione per seguire l’itinerario della pittura e della letteratura. Due caratteristiche salienti della sua personalità umana ed artistica: la ferma opposizione alla retorica del fascismo, e la produzione ritrattistica assai ricca. Impressero un fondamentale influsso sulla sua formazione politica e culturale le dottrine antifasciste elaborate da Piero Gobetti; Levi collaborò alla rivista <
Le foto di Levi, Sorel e Guevara sono tratte da pagine internet.
Giuffrida Farina