Presentato il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per l’Istruzione
“Come governo, ha dichiarato Bianchi, abbiamo voluto cominciare il cammino del Pnrr dalla Scuola, dall’Università e dalla Ricerca. L’Istruzione è al centro del futuro del Paese: è il segnale che stiamo dando all’Italia”. “Il nostro percorso ha due componenti essenziali: riforme e investimenti. Istruzione e ricerca, ritiene Draghi, sono determinanti nel nostro paese per l’economia e per il benessere dei giovani”.
Oggi, a Palazzo Chigi, presso la Sala Polifunzionale della Presidenza del Consiglio, Patrizio Bianchi, Ministro dell’Istruzione, ha presentato i contenuti del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) per l’Istruzione in una conferenza stampa. Presenti il Presidente del Consiglio, Mario Draghi e Maria Cristina Messa, Ministro dell’Università e della Ricerca. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è il piano preparato dall’Italia per rilanciarne l’economia dopo la pandemia di COVID-19, al fine di permettere lo sviluppo verde e digitale del Paese; prevede riforme e investimenti che riguarderanno gli Istituti tecnici e professionali, l’orientamento per accompagnare gli studenti nella scelta del percorso di formazione, il reclutamento e la formazione degli insegnanti, i nuovi ambienti per la didattica e l’edilizia, l’innovazione dei contenuti didattici. Questa la dichiarazione del Ministro Bianchi: “Come governo abbiamo voluto cominciare il cammino del Pnrr dalla Scuola, dall’Università e dalla Ricerca. L’Istruzione è al centro del futuro del Paese: è il segnale che stiamo dando all’Italia. Il nostro percorso ha due componenti essenziali: riforme e investimenti. Entro novembre siamo pronti a fare bandi per 5 miliardi, un punto fondamentale per sostenere la ripartenza del Paese. Si tratta di 3 miliardi per asili e scuole dell’Infanzia, 400 milioni per le mense, 300 milioni per le palestre, 800 milioni per nuove scuole e 500 per la ristrutturazione degli istituti e la messa in sicurezza”. In particolare, per la parte di investimenti, sono 17,59 i miliardi previsti per l’Istruzione dal Pnrr. La prima cabina di regia sul Pnrr ha considerato l’istruzione e la ricerca. Queste le parole spese dal premier: “Oggi, ha detto, iniziamo dall’istruzione, formazione e ricerca questo percorso, un piano che dovrebbe disegnare l’Italia di domani, l’Italia di quelli che oggi sono giovani. Questo straordinario evento del Nobel a Giorgio Parisi ci ha fatto pensare alle nostre potenzialità nel campo della ricerca e della scienza. Istruzione e ricerca sono determinanti nel nostro Paese per l’economia e per il benessere dei giovani che non devono sentirsi costretti a cercare e trovare il destino fuori. E’ utile andare fuori, ma con la consapevolezza che si può tornare. La scelta mette al centro i giovani che sono il futuro del paese insieme alle donne. In ogni cosa fatta abbiamo rispettato l’osservazione della priorità di genere e le priorità territoriali”. Ai docenti, ha dichiarato poi Bianchi: “Bisogna rendergli dignità”. E poi: “Per quanto concerne la scuola primaria preciso che c’è già una laurea abilitante, ma in generale per il reclutamento stiamo lavorando e puntando molto sulle competenze, che poi sono quelle pedagogiche della professione insegnante. Ciò significa selezione basata, non solo su competenze strettamente disciplinari, ma anche su competenze provenienti dal tirocinio”. Mario Draghi, ha poi di seguito ulteriormente sottolineato che tra le riforme da portare a compimento con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per l’Istruzione entro il 2022, sarà mostrata attenzione anche all’urgenza degli asili nido. Ci saranno “6 riforme per la scuola da portare a termine con 17 miliardi di investimenti; 3 serviranno per affrontare l’emergenza asili nido. Tali linee mostrano il pieno rispetto degli obiettivi concordati in sede europea. Oggi iniziamo questo percorso dall’istruzione, formazione e ricerca. A oggi c’è un calendario di massima per le prime sei cabine di regia”. Si è voluto iniziare dalla scuola, ha ribadito il Presidente del Consiglio, un pò perché il piano dovrebbe disegnare l’Italia di domani, di quelli che oggi sono giovani e poi questo straordinario evento del Nobel al professor Parisi fa seriamente pensare sulle nostre potenzialità. Formazione e ricerca sono fondamentali per la crescita del nostro Paese. Il rispetto degli impegni è determinante per l’assegnazione dei fondi europei”, ha ricordato il premier. Ogni cabina di regia consente di fare il punto sull’attuazione dei singoli progetti di investimento e di individuare gli ostacoli che possono presentarsi in modo da poter intervenire subito e rispettare il calendario”.
Emilio La Greca Romano