di Antonella Citro Ha ricevuto a Sassano il premio intitolato alla memoria di Paolo Borsellino e la cittadinanza onoraria Franco Roberti, il Capo della Procura Nazionale Antimafia e Antiterrorismo. Dopo l’approvazione all’unanimità in seno al Consiglio Comunale, la cerimonia, ha avuto luogo sabato scorso alla presenza di numerose autorità civili, militari e religiose. Presenti anche diversi cittadini provenienti dal Vallo di Diano. Franco Roberti, magistrato di origini napoletane, procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Salerno fino al 2013, ha detto: «Per me è un grande onore e un grande impegno a continuare sulla strada che ormai percorro da molto tempo per fare la mia parte nella difesa della legalità e della giustizia. Questo riconoscimento è nel nome di Paolo Borsellino, niente di meglio e di più appropriato per guardare avanti e con fiducia il cammino che ci attende». A fare gli onori di casa il sindaco di Sassano e Presidente del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, Tommaso Pellegrino che ha voluto fortemente questo momento e ha voluto lanciare dal piccolo centro valdianese, un messaggio chiaro e inequivocabile di giustizia e legalità. Anche e soprattutto dopo la chiusura del tribunale a Sala Consilina. «Abbiamo sofferto e subìto la soppressione del glorioso tribunale di Sala Consilina e l’accorpamento con quello di Lagonegro - afferma Roberti – e proprio perché riteniamo ancora che una presenza giudiziaria di un tribunale e una Procura della Repubblica siano importanti in un territorio che non è per fortuna profondamente infiltrato dalla criminalità organizzata, ma che è a rischio perché è una condizione tale da essere limitrofo ad altri territori molto più infiltrati. Tuttavia è operosa la presenza delle forze dell’ordine e ciò in qualche modo ci rassicura». Il Procuratore Roberti poi affronta anche la recente operazione Frontiera che ha coinvolto le procure di Cosenza e Salerno e che ha condotto all’arresto di 58 persone indagate a vario titolo per associazione di tipo mafioso, traffico di stupefacenti, estorsione e rapina. Un’operazione che ha inferto un duro colpo alla ‘ndrangheta affiliata al clan Muto. Operazione che in qualche modo scaturisce dalle indagini sulla morte di Angelo Vassallo, il sindaco pescatore di Pollica, ucciso il 5 settembre 2010. «Ciò dimostra come questo territorio sia fortemente a rischio – continua Roberti – che con una vigile e costante attività investigativa si possa prevenire ogni eventuale infiltrazione». Ovviamente si parla anche di terrorismo. «Per quanto attiene al terrorismo non dobbiamo guardare solo al nostro Paese – commenta Roberti – dobbiamo guardare in un quadro molto più ampio. Il terrorismo è un prodotto della globalizzazione e si avvale degli strumenti della globalizzazione, ed è necessario guardare in un’ottica più ampia a quello che avviene nei Paesi dell’Ue e nei Paesi dell’occidente. È una situazione molto grave che richiede un intervento coordinato con condivisione di principi a livello sovranazionale. Da solo il nostro Paese non può fare niente se non promuovere quei principi per arrivare a un nuovo ordine mondiale passando dal coordinamento giudiziario e politico perché qui si tratta di trovare nuove norme che consentano di fronteggiare fenomeni epocali come il terrorismo e immigrazione». A quanto pare nessun territorio sembra essere immune: «Perché la violenza si sta facendo strada anche perché incentivata dalla violenza terroristica – spiega ancora Roberti – come abbiamo visto di recente anche a Monaco di Baviera che non ha nulla a che vedere con il terrorismo, nulla con lo jihadismo, è tuttavia una manifestazione di violenza ispirata dalla generale violenza che vediamo tutti i giorni».
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