Ancora una volta, Cassa Centrale Banca perde un’occasione per dare segnali positivi nei confronti delle consociate che hanno aderito al progetto che prevedeva la costituzione del 2° gruppo bancario nell’ambito della riforma della Banche di credito Cooperativo.
a fronte del 30% delle banche associate presenti nel meridione d’Italia, la dislocazione dei cinque poli specialistici per i servizi informatici è dislocata solo nelle regioni del centro- nord dell’Italia. Si tratta di un ulteriore decisione che invece di essere inclusiva tende a rendere sempre più periferiche le banche affiliate e che operano nel Sud. Eppure nella lettera dei giovani soci di seguito pubblicata sono evidenziati diversi punti che, anche solo pensando ai vantaggi economici, di una scelta diversa, dovrebbe fa riflettere gli organi decisionali della capo gruppo. ma sono gli aspetti sociali che pure sono posti alla base dell’aggregazione bancaria e non trovare riscontro nella proposta di ripartizione delle sedi. A questo punto, se i giovani non saranno ascoltati, potrebbe essere l’imtera compagine sociale della Bcc di Aquara e delle altre banche diffuse nel meridione a prendere una posizione forte nel merito della vicenda chiedendo di motivare su che basi e attenendosi a quali principi la scelta sarà confermata.
L’Associazione Bcc Aquara Giovani scrive a Cassa Centrale Banca per chiedere l’istituzione di un polo specialistico nel Sud Italia in vista della nuova organizzazione industriale dei servizi informatici. Nella lettera indirizzata il 5 febbraio scorso al direttore generale Mario Sartori ed al presidente Giorgio Fracalossi, il presidente dell’Associazione Rossella Di Stasi ha evidenziato che l’ipotesi di lavoro finora elaborata da CCB prevede solo cinque poli specialistici, dislocati in altrettanti regioni, tutte del Nord Italia, e ha chiesto pertanto che la distribuzione debba “essere riesaminata in maniera più rispondente al perimetro in cui ricadono le Banche associate al Gruppo, tenendo conto della circostanza che oltre il 30% di esse è territorialmente dislocato nel Centro Sud”. Nella lettera sono state evidenziate anche le opportunità presentate dal territorio in cui insiste la Bcc di Aquara, invitando a considerarlo nel piano industriale del Gruppo, in via di definizione, per la collocazione del centro specialistico. Ecco il testo integrale della lettera:
Spett.le CASSA CENTRALE BANCA,
stiamo seguendo con interesse le vicende che riguardano la riorganizzazione industriale dei servizi informatici e bancari del Gruppo. In particolare, leggendo il vostro comunicato stampa del 13.11.2019, abbiamo appreso con piacere che: “Attraverso la nuova organizzazione, saremo in grado di migliorare l’efficienza, semplificando la governance, ottimizzando gli investimenti a livello di Gruppo e costituendo poli specialistici, anche territoriali”. In questi giorni, tuttavia, è stato reso noto dalla stampa (v. Il Sole 24 Ore del 22 gennaio c.a.) che l’ipotesi di lavoro finora elaborata prevede cinque centri specialistici, dislocati in cinque Regioni, tutte del Nord Italia. Riteniamo che tale ipotesi di distribuzione territoriale dei centri possa essere riesaminata in maniera più rispondente al perimetro in cui ricadono le Banche associate al Gruppo, tenendo conto della circostanza che oltre il 30% di esse è territorialmente dislocato nel Centro-Sud. Una presenza al Sud Italia appare, quindi, quasi indispensabile. Desideriamo sottolineare in merito alcune opportunità presentate dal territorio su cui insiste la Banca di Credito Cooperativo di Aquara, augurandoci che nel piano industriale del Gruppo, ad oggi in via di definizione, possa ancora trovare spazio la nostra proposta, individuando nella provincia di Salerno la sede di un centro specialistico.
La provincia di Salerno, infatti, presenta tra le altre, le seguenti caratteristiche:
– il posizionamento nodale rispetto alle Regioni del Centro e Sud Italia;
– la presenza dell’Università degli Studi di Salerno, rinomato polo universitario recentemente interessato da un importante intervento di riqualificazione infrastrutturale, che rappresenta un serbatoio di svariati profili professionali (informatici, economici, etc.);
– l’accessibilità grazie alla presenza della Linea dell’Alta Velocità, all’aeroporto di Napoli e all’aeroporto di Salerno;
– la disponibilità di edifici commerciali a prezzi appetibili e certamente inferiori rispetto a quelli che si registrano nelle zone economicamente più sviluppate dove pure insiste l’attività del Gruppo;
– la possibilità di beneficiare di sgravi di natura contributiva per le assunzioni, anche da parte di datori di lavoro con sedi lontane dal Mezzogiorno, presso unità operative collocate nel Mezzogiorno (fra i vari sgravi si segnala il c.d. “Bonus Sud” – Legge n. 145/2018 e successive modifiche).
A questi principali vantaggi strategici si unirebbe anche il valore sociale di una tale operazione, poiché questo territorio risulta essere ancora svantaggiato sotto il profilo economico ed occupazionale; la disoccupazione giovanile si attesta intorno al 30% e molti giovani, soprattutto i più qualificati, sono costretti ad emigrare, nella migliore delle ipotesi verso le Regioni del Nord Italia, come riportano periodicamente tutti i media e il recente Rapporto Svimez.
Alla luce di quanto finora descritto, il quadro che emerge risulta, a nostro modesto avviso, appetibile per il Gruppo e in perfetta sintonia con la responsabilità sociale nei confronti dei territori locali, contemplata nel Codice Etico del Gruppo. Pertanto, la presente comunicazione vuole essere un invito alla Capogruppo a prendere in considerazione la candidatura del nostro territorio, bisognoso e allo stesso tempo generoso, quale luogo ove collocare un polo specialistico.
Confidando in un pronto interessamento, siamo disponibili ad instaurare un confronto più approfondito atto a rendere concreta questa possibile occasione lavorativa per i nostri coetanei.
Cordiali saluti.