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La marina di Acciaroli, con le sue esigue umili case nel verde dei monti, scolpita lungo indorate spiagge e scogliere, sulla linea costiera tirrenica, ha vissuto distante la grande storia; ha rivestito e riveste la quotidianità coi suoi avvenimenti ordinari. Voluta nella provincia “Lucania” dai romani, fu elogiata nelle sue potenzialità produttive dai monaci benedettini; gli stessi monaci che fecero dell’umile e semplice popolo marinaro anche esperti coltivatori. Prima i Longobardi, poi i Normanni, lasciarono sulla marina le orme; lo stesso abitato per volontà delle baronie divenne feudo per compiacere nobili ambizioni. La gente subì angherie e conobbe miserie, privazioni e schiavitù. Il Risorgimento di lotta e di furore la scovarono presente coi suoi figli. Tanti, lottando da briganti, come anche nel più largo Cilento, guadagnarono il proprio protagonismo.
La semplice gente di mare soffrì poi la costrizione d’emigrante e riguadagnò il protagonismo della propria esistenza. Scorrono oggi altre storie, quelle cadenzate dai giorni più vicini, storie fatte d’orgoglio e fierezza che nei vicoli portano in cuore una poesia muta, che ricordano gli avi masticar tabacco con saper scarso di scuola, ma ricchi di fatica e di sudore, della propria narrazione quotidiana e di bellezza di natura.
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Acciaroli, dalle piccole storie di speranza e delusione del suo passato, oggi, si riscopre nel terzo millennio, nota località rivierasca cilentana, ubicata oltre le colline delle Ripe Rosse, da corona alla mitica Licosa, che si staglia su una suggestiva piccola lingua di terra adagiata sul mare.
Il rosmarino e la fragranza della salsedine che viene dalle acque tirreniche, accompagnano fino al cuore della costa, ove la località marinara, negli ultimi decenni, s’impone internazionale richiamo.
Tranquilla e frequentata stazione balneare negli ultimi anni, la borgata, ha maggiormente vissuto l’espansione turistica ed edilizia. Ha mantenuto, comunque, in linea di massima, intatte le caratteristiche di borgata marinara, di luogo raccolto e pittoresco. Si racconta che “vi soggiornò ripetutamente Ernest Hemingway“, il famoso scrittore americano.
Il porto di Acciaroli è uno dei maggiori del Cilento e vi trovano rifugio le cianciole dei pescatori anche dei paesi vicini. Presenta una spiaggia lunga e larga da un lato, mentre dalla parte opposta si trovano scogliere. Questo centro è oggi dotato di tutte le attrezzature turistiche necessarie: alberghi, campeggi, cinema, ecc.
Acciaroli, specialmente negli ultimi decenni, appariva antico, piccolo borgo marinaro e, nuovo, affollato centro turistico-balneare. Nel pittoresco quadro costiero, a Sud di Salerno, occupa, da sempre, una posizione ricercata e di rilievo.
Si osserva ancora come ridente paesello di umili pescatori che si scorge tra calanche e verdi distese nel Cilento, aperto ad apriche spaziature solari. Questa suggestiva e pittoresca località è frazione del Comune di Pollica, è compresa nella bellezza superba del territorio della Comunità Montana “Alento- Montestella” e, come altre innumerevoli e caratteristiche borgate, s’incastona, anche nel novello mosaico protezionistico del Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano.
L’approdo, distante quaranta chilometri dalla ricercata Paestum, sin da tempi remoti, rappresenta un punto importante per diversi uomini di mare, di grosso riparo per le imbarcazioni dalle tempeste e specialmente dalle insidie del violento Ponente.
La configurazione del territorio e le opportune condizioni naturali fanno del borgo marinaro un sicuro riparo e custode di numerose e grosse barche da pesca e da traffico sin dal lontano passato.
Acciaroli, fra l’altro, è il paese natio del Sindaco pescatore. È venuto alla ribalta, anche a seguito del triste evento di questi. La marina, oltre alla poesia e alla bellezza finora narrate, il 5 settembre 2010, nella tarda serata, ha visto scorrere il sangue di un suo amato figlio, Angelo Vassallo, allora Sindaco di Pollica.
Questi, mentre rincasava alla guida della sua Audi A4 Avant, venne colpito da ben nove proiettili calibro 9, sette dei quali a segno. Fu punito un rappresentante delle istituzioni che si era opposto a pratiche illegali: un collegamento potrebbe risiedere nelle azioni svolte da Vassallo a tutela dell’ambiente, che erano viste dalla camorra come un ostacolo al controllo del porto che le avrebbe garantito libertà nei commerci illegali di droga.
Questo evento è sicuramente indicativo. Consente di considerare un dato, connesso al radicale cambiamento del nostro racconto intorno alla identità della marina.
Da “paese poesia”, il borgo, purtroppo, oggi, fatto oggetto di una massificazione e dequalificazione turistica, ha lasciato spazio quasi in via esclusiva al soddisfacimento di un solo beneficio, quello economico.
Questa prerogativa, troppo diffusa in loco, ha strappato la bella cartolina della preziosa perla sulla costa cilentana, dando spazio agli interessi di ogni sorta e al becero malaffare. Le politiche di turno si succedono, spesso invano, per fornire elementi di richiamo, sollecitazioni sempre subordinate alle vicissitudini economiche e all’esclusivo interesse materiale.
A chiosa d’un breve scritto sul bel paese del Cilento portiamo l’animo a schiusa di speranza, al chiarore d’un sole nuovo, fatto di esclusiva bastante semplicità e di pura bellezza naturale, così come dall’ insegnamento della più prossima narrazione storica, fuori dall’unica miope logica dell’economia e dell’affare.