La mancata apertura del reparto di oncologia e della Stroke Unit del presidio ospedaliero di Polla: sono gli argomenti dell’ultimo documento a firma della Uil Fpl di Salerno che chiede un incontro urgente al direttore sanitario Pasquale Vastola e per conoscenza informa anche il direttore generale dell’Asl Salerno Gennaro Sosto, il direttore sanitario dell’Asl Salerno Primo Sergianni e i sindaci del Vallo di Diano. Il tema della missiva resta sempre strettamente attuale: accendere i riflettori su questioni che al momento sono veramente spinose e senza via di risoluzione. Almeno nell’immediato. Così mentre il territorio chiede giustamente risposte a servizi diventati sempre più stringenti, il sindacato salernitano, interviene sollecitando un intervento da parte di chi gestisce. “Purtroppo a distanza di diversi mesi dobbiamo ancora una volta prendere atto che permane la criticità nel bacino di utenza che gravita intorno a codesto presidio ospedaliero – si legge nella missiva – facendo seguito al Decreto n:63 del 29/07/2019 Regione Campania “Approvazione rete regionale emergenza Stroke”, il nosocomio di Polla fu individuato come ospedale di primo livello nel percorso Stroke. Ricordiamo l’importanza di questa Unità trattando esclusivamente accidenti cerebrovascolari urgenti (ictus cerebrale ed emorragia cerebrale) e con un percorso ben preciso dove è determinante intervenire in modo rapido per evitare danni irreparabili. Percorso Stroke mai nato e che vede lo stesso reparto di Neurologia in forte sofferenza per la mancanza di medici”. La Uil Fpl cioè rinforza quanto la Fials ha ribadito per gestire al meglio una situazione che sembra, al momento, sfuggire di mano. I numeri di un comparto che è vigile e presente per il cittadino ma che non è regolato da una serenità di lavoro data la carenza evidente di personale sanitario che vi lavora. “La stessa sorte sembra toccare anche al reparto di Oncologia che pare rimanere un progetto su carta – scrive ancora il sindacato – di fatto l’unica attività oncologica di cui il presidio dispone è quella ambulatoriale, una volta a settimana. Davvero molto lontane dalle esigenze di un territorio come quello del Vallo di Diano dove la patologia oncologica ha un’incidenza altissima e costringe i numerosi pazienti a fare molti km per avere un’assistenza adeguata”. Un disagio quello degli spostamenti su gomma che trova facile riscontro appena si va incontro a un problema di salute ma anche di lavoro o di natura personale. “Tenendo anche in considerazione che altre branche specialistiche potrebbero rischiare un rallentamento per la grave e persistente carenza di personale” terminano. Un’altra voce che si solleva in mezzo al coro per raggiungere un obiettivo comune: salvaguardare e mantenere preziosi servizi per la comunità valdianese.
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