Ha raggiunto e superato quota cento ricoveri il reparto di Neurologia dell’ospedale “Luigi Curto” di Polla e, questo, costituisce un dato interessante se si considera che si sono registrati in appena tre mesi dall’inizio del 2023. Un dato che fa riflettere sul gran da fare degli operatori che si trovano costantemente e ogni giorno impegnati con pazienti complessi, un dato che fa ancora più riflettere sulle sorti di un settore che affronta e gestisce patologie importanti come ictus, considerata dai più la seconda causa di morte in Italia, emorragie cerebrali e altre malattie che rientrano nel settore neurologico. Le sorti della Neurologia continuano perciò a restare sospese perché ancora nessuno si è pronunciato sul dopo cioè quando, da qui a qualche mese, il medico responsabile, l’unico medico in carica sinora, andrà in pensione. E ciò desta preoccupazione tra chi vi lavora, tra i sindacati di categoria ma soprattutto, se il reparto dovesse chiudere battenti, si perderebbero 14 preziosi posti letto che oggi sono a disposizione di una vastissima comunità che comprende tre regioni: Campania, Calabria e Basilicata essendo il “Curto” crocevia di tre diversi territori, per giunta a pochissimi passi dall’uscita autostradale di Polla. Un nosocomio strategico che si trova in un punto geografico cruciale, insomma, determinante per rispondere immediatamente alle tante richieste dell’utenza che altrimenti sarebbe costretta a inforcare autostrade molto trafficate col rischio concreto che sia troppo tardi per potersi curare. La Neurologia vanta una storia importante sul territorio del Vallo di Diano e non solo e per questo si attendono risposte concrete dalla Direzione Generale prima che la paura di una paventata chiusura diventi triste realtà a tutto discapito dei numeri che invece sono a vantaggio del reparto.
Polla, Neurologia supera 100 ricoveri: prestazioni e numeri necessari per restare aperta
