Sulle vicende legate all’ospedale “Luigi Curto” di Polla relativamente alle sorti di alcuni reparti che sono in affanno per carenza di organico, continua a farsi sentire la voce del sindacato di categoria Fials. Un impegno che questa sigla si sente di profondere da tempo per venire incontro alle esigenze della comunità che cresce a vista d’occhio allargandosi anche ad altri territori confinanti. “Maggiore attenzione da parte delle istituzioni e una programmazione più chiara”, sono tra gli obiettivi principali delle Rsu del comparto di Polla che punta anche a mettere in evidenza l’ubicazione strategica del presidio ospedaliero che si trova, infatti, geograficamente a pochi passi dall’uscita autostradale e che offre senza dubbio alcuno assistenza alla numerosa utenza che vi afferisce. “Si tratta di un ospedale che va valorizzato per la sua posizione e le sue prestazioni – affermano ancora i rappresentanti sindacali – è al confine di regione ed è su un importante e trafficato tratto autostradale”. Ma non solo. Si considera l’assistenza e l’utenza che se ne avvantaggia. “Vogliamo capire quale futuro è destinato alla struttura ospedaliera del comprensorio che non riesce così a crescere. Il nostro intento è quello di mantenerla vitale e perfettamente funzionante nella erogazione di tutti i servizi finora in essere puntando perciò a dare una risposta adeguata all’intero territorio”, denunciano. Al momento, però, su tutti resta col fiato sospeso il reparto di Neurologia che, a causa del pensionamento della sua responsabile e dell’imminente trasferimento dell’unico medico in corsia, potrebbe chiudere i battenti per mancanza di nuove risorse. Mentre i numeri continuano a salire: 70 ricoveri registrati dall’inizio del 2023 unitamente a circa 1600 accessi al locale Pronto Soccorso che continua ad individuare una percentuale abbastanza considerevole di patologie legate all’ambito neurologico. Numeri che lasciano intuire come un piccolo ospedale possa, invece, fornire cure e prima assistenza agli innumerevoli casi che si presentano alle porte delle diverse Unità ospedaliere. A caldo tutto dovrebbe andare per il verso sperato. Eppure, si aspettano da tempo decisioni tanto attese che potrebbero, perciò, avvalorare il lavoro di chi quotidianamente crede nel suo operato e, perchè il sacrificio di anni di attività, non possa essere così vanficato. Nel frattempo, sembrano essere in affanno anche i reparti di Fisiopatologia respiratoria, Ortopedia, Cardiologia e Ginecologia.
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