Si è tenuto sabato scorso un incontro all’ospedale di Polla voluto e promosso dalla Cisl Vallo di Diano per fare il punto sull’attuale situazione al “Luigi Curto”. In quella occasione è stato presentato un report che ha analizzato punto per punto la condizione generale e specifica di ogni reparto del presidio ospedaliero del Vallo di Diano e, ancora una volta, sono emerse criticità sulla funzionalità legata alla qualità dei servizi offerti determinata spesso dalla carenza atavica di personale medico e infermieristico. Un allarme che ciclicamente ritorna e che investe le singole professionalità. “Centralità dell’ospedale di Polla che serve al territorio dove altri ospedali non ce ne sono. Le condizioni oro geografiche non sono certamente delle più semplici e quindi anche per la gestione delle emergenze l’ospedale va difeso in qualche modo – afferma il direttore sanitario Luigi Mandia – è importante confrontarsi, è importante la presenza dei sindaci che sono le prime autorità sanitarie dei loro comuni che sono rappresentativi di un territorio che c’è sempre stato come è stato per il Covid e che mi auguro continui ad essere coeso. Gli ammalati non conoscono frontiere, hanno solo la necessità di essere curati e la risposta alle criticità va data cercando di essere quanto più adeguati possibile alle necessità della gente. Non si tratta di servire clienti, si tratta di venire incontro alle necessità di persone e famiglie che sono spesso lontane dai grandi centri per cui si evince la necessità di iniziare a lavorare su criteri inerenti le aree interne. Se per i medici è difficile venire qui, è giusto iniziare a fare un giusto pensiero affinchè ciò avvenga in maniera congrua. Occorre mettere i professionisti in grado di fare il loro lavoro affinchè la gente venga servita nel miglior modo possibile”. Erano presenti alla giornata anche i sindaci del Vallo di Diano, tra i quali Vittorio Esposito primo cittadino di Sanza che, ha ribadito, la necessità di fare fronte comune ai tanti disagi e ha lamentato la mancanza di proposte strutturali per ovviare alle carenze di personale per farne un polo di eccellenza. Presenti anche componenti dei sindacati Fials e Uil che da tempo pungolano l’opinione pubblica per sollevare la questione ormai radicata. “Sull’ospedale ci sono molte critiche ingiuste proprio da parte degli operatori che vi lavorano – dice – e stesso loro fanno una politica non appropriata, spero, perciò che l’avvento del nuovo direttore dia una scossa anche a questi operatori perchè ne va anche dell’accoglienza per rendere gli ospedali più appetibili e parlo anche da medico. Siamo noi ad invertire la tendenza. Chi vince il concorso lo vince per l’Asl Salerno e poi sarà richiesto di andare a Polla, ma poi dopo due anni vanno via i medici. I concorsi quindi devono essere per l’ospedale per far restare queste figure in ospedale. Occorrono proposte mirate da portare in Regione”. Presente anche il consigliere regionale Corrado Matera che ha battuto l’accento sulla importanza dei concorsi. Il confronto e il dibattito è stato molto stimolante e diversi operatori si sono succeduti al tavolo per esprimere il loro parere riflettendo su fatti comuni. “Purtroppo le criticità non mancano, ma va detto anche che oggi c’è un grande lavoro per cercare di far fronte alle tante emergenze che si vengono a creare – ha affermato il consigliere regionale Tommaso Pellegrino – dobbiamo affrontare la carenza di personale sanitario e adesso dall’Asl Salerno sono partiti dei concorsi e c’è un problema legato alle aree periferiche, alle aree interne dove molti medici non vogliono venire. Cosa che attiene a una doppia problematica: abbiamo approvato una mozione in consiglio regionale che ho proposto per chiedere ai direttori generali di fare concorsi dedicati cioè dedicati anche alle aree più disagiate in modo che i sanitari che partecipano a quel concorso sono già destinati all’ospedale di Polla e devono avere un vincolo annuale almeno di tre o cinque che devono restare in quella struttura come avviene in tante regioni del Nord. Il secondo elemento è quello di dare incentivi a quei medici che lavorano nelle aree più disagiate sul modello di quel che avveniva per le scuole di montagna o quello che avviene per i tribunali. Forme di incentivi per rendere appetibili le strutture sanitarie. Non possiamo rincorrere situazioni che non sono strutturate. Abbiamo affrontato anche la situazione dell’edilizia dei nostri ospedali e anche Polla ha necessità di lavori. Ci sono reparti a rischio perché ovviamente mancano medici, la dottoressa Forziati di Neurologia sta facendo un lavoro egregio e sta mantenendo da sola un reparto in modo quasi eroico. Ripeto dobbiamo rendere appetibili le nostre strutture, un giovane che viene qui deve sapere che può fare un percorso formativo”. Resta pertanto la volontà di far permanere un presidio ospedaliero che offre risposta alla comunità che diventa sempre più numerosa mentre i numeri di ricoveri crescono, però, i sanitari si trovano a fronteggiare un’assenza di supporto in termini di risorse umane.
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