Dopo la riunione del 15 aprile nell’aula magna del presidio ospedaliero “L. Curto” di Polla, su iniziativa della Segreteria Generale di Salerno e del Direttivo Aziendale della CISL FP, alla presenza dei sindaci del Vallo di Diano e Tanagro, delle altre organizzazioni sindacali, del personale medico ed infermieristico dello stesso nosocomio, dei presidenti della Conferenza dei Sindaci dell’ASL e del comitato dei sindaci del Distretto Polla/Sala Consilina e dei consiglieri regionali del comprensorio (Matera e Pellegrino), sì è convenuto quanto segue: “Secondo il Piano Regionale di Programmazione della Rete Ospedaliera aggiornato al dicembre del 2018, il Presidio Ospedaliero di Polla (SA) viene riconosciuto DEA di I° Livello e convalida il suo ruolo di Presidio di pronto soccorso della rete dell’emergenza ed è identificato quale spoke nella rete per l’ictus cerebrale e spoke per l’emergenza cardiologica, nonché PST nella rete Trauma e spoke I emergenze pediatriche, un Servizio di Oncologia in regime ambulatoriale – si legge nel documento congiunto inviato al presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca e al direttore generale Asl Salerno Gennaro Sosto – posizionato a sud di Salerno, in una zona, il Vallo di Diano, facente parte della Strategie Nazionale dell’Aree Interne con un bacino di utenza di circa 70.000 abitanti residenti, un esteso territorio a confine con la Basilicata e Calabria e lungo il percorso del1’Autostrada A2 del Mediterraneo (Salerno-Reggio Calabria) che amplia l’utenza a circa 150.000 utenti con alta incidenza di Politraumi e trauma Cranici. Fatta questa doverosa premessa, utile ad evidenziare 1’importanza del P.O. di Polla, nell’erogazione dell’assistenza sanitaria in un territorio che dista da altri presidi ospedalieri almeno 50 km nel caso di Eboli e oltre 100 km da Vallo della Lucania, con tempi di percorrenza che variano dai 45 minuti ai 100 minuti, riteniamo indispensabile portare alla vostra attenzione, la grave carenza numerica di personale a supporto dei reparti esistenti. ln particolare nel corso degli anni non vi è stato un turn over necessario a garantire le sostituzioni a seguito dei pensionamenti e tantomeno al rafforzamento degli organici già indotti, con conseguente contrazione del numero di prestazioni effettuate, portando ad avere una pianta organica di Dirigenti Medici estremamente ridotta tanto che in alcuni casi risulta pertanto difficile garantire un minimo di continuità assistenziale, ancor più difficile garantire i Lea”.
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