di Ilaria Longo In pasticceria, nel periodo natalizio, regna sovrano il panettone, un dolce tipico milanese che ha riscosso un notevole successo anche nell’Italia Meridionale. Nel Cilento, in questi giorni, è possibile trovare e acquistare panettoni per tutti i tipi di palati, compresi quelli di coloro che non vogliono rinunciare all’artigianalità. E, senza dubbio, un maestro nella realizzazione del panettone artigianale è Pietro Macellaro, proprietario della ‘Pasticceria Agricola Cilentana Pietro Macellaro’ di Piaggine. A testimoniare la sua bravura nel fare il dolce milanese c’è anche la vittoria del ‘Premio Massari’ (assegnato dallo stesso Iginio Massari, ritenuto il ‘Maestro dei Maestri Pasticcieri’), in occasione della gara ‘Il panettone secondo Caracciolo’ svoltasi a Napoli il 18 novembre scorso tra tredici pasticcieri, provenienti da tutta Italia, che dovevano dare una loro interpretazione del dolce natalizio. Questo, però, è solo uno dei tanti riconoscimenti che Pietro sta collezionando. A metà novembre il pasticciere piagginese ha ricevuto, per il terzo anno consecutivo, il riconoscimento “Tre Torte” assegnato dalla guida Pasticcieri&Pasticcerie di Gambero Rosso alle migliori pasticcerie italiane e lo scorso ottobre si è classificato secondo agli ‘International Chocolates Award’ di Londra. Pietro Macellaro ha vinto la medaglia d’argento presentando un cioccolatino di marzapane insaporito da origano selvatico e limone di Sorrento. Le mandorle adoperate per fare il marzapane erano del suo mandorleto e l’origano era stato raccolto da lui in estate a Valle dell’Angelo, nelle vicinanze di casa sua. Queste particolarità rendono questa pasticceria piagginese diversa dalle altre per sapori, profumi e tradizioni. La storia di Pietro è quella di un ragazzo cilentano come tanti che, dopo essersi diplomato al liceo ‘G. Roselli’ di Piaggine ha frequentato il ‘Boscolo Etoile’ di Venezia dove ha appreso i segreti e le tecniche della pasticceria. La sua volontà, però, era quella di restare nel suo Cilento e, per questo, quando ha rilevato la pasticceria fondata dal nonno (suo omonimo) ha deciso di dare vita a un nuovo modo di intendere l’arte dolciaria attraverso un brand in cui si fondono l’azienda agricola e la pasticceria. “Il nonno gestiva un tipo di pasticceria ‘più partenopeo’”, racconta Pietro. “Io già nel 2001 feci piantare i mandorli e, ad oggi, tutti i prodotti che vengono lavorati in laboratorio sono coltivati nella mia azienda agricola – riconosciuta bio da Bioagricert – sita a Valle dell’Angelo che si estende per tre ettari. Ci sono fichi, mandorli, più di 45 tipologie di frutta in parte autoctona, grano (seme antico Carosella)… Più del 50% delle materie agricole utilizzate nella mia pasticceria, quindi, sono autoprodotte”. Poter coltivare le materie prime che verranno poi utilizzate per realizzare biscotti, panettoni, torte, praline etc è un’idea in cui Pietro crede molto. “Chi viene a lavorare con me o a fare gli stage deve sposare in toto il mio progetto e, dunque, condividere insieme a me sia la parte agricola che quella laboratoriale. Solo così ci si sensibilizza al valore della materia prima, perché, in questo modo, la vivi e riesci a trasformarla”. I profumi e i sapori del Cilento, grazie ai prodotti di Pietro, vengono esportati anche all’Estero: in Canada, a New York (Armani Restaurant e Felidia Restaurant), in Francia, in Lussemburgo e in Svizzera. Pietro, a proposito del suo lavoro e del Cilento dice: “Ho preso la mia professione e l’ho messa a disposizione di un territorio ancora inespresso. Mi piace regalare emozioni e mi gratifico quando mi dicono che grazie ai miei prodotti hanno assaggiato degli aromi particolari”. Il Cilento ha ancora bisogno di tante migliorie, ma la storia di Pietro e della sua pasticceria agricola (la prima in Italia e forse nel mondo) lancia un messaggio di speranza, perché punta i riflettori sulle tante qualità che questa terra ha e che, forse, ancora sono poco conosciute o poco apprezzate. La storia di Pietro è la storia di chi con passione, sacrifici e tanta determinazione, lavora per far conoscere, scoprire e amare il nostro territorio. Così da New York a Parigi, da Toronto al Lussemburgo sta nascendo un piccolo divo: il Cilento.
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