“Piccoli eroi a scuola, il gioco motorio per lo sviluppo delle attività di base nella Scuola dell’Infanzia”
Il progetto è rivolto ai bambini dai 3 ai 5 anni. E’ finalizzato alla costruzione del sé anche in relazione con l’altro, attraverso il movimento e lo sviluppo di abilità percettivo-motorie, cognitive e linguistiche.
Si riparte anche con i piccoli. Tornati a scuola in presenza sicura si focalizza l’attenzione specialmente sui nostri bambini, il nostro futuro, la nostra speranza. Si attiva, dunque, una programmazione ludico-motoria per la Scuola dell’Infanzia. E’, in sostanza, un Progetto denominato: “Piccoli eroi a scuola, il gioco motorio per lo sviluppo delle attività di base nella Scuola dell’Infanzia”. Il Ministero dell’Istruzione, col supporto dell’USR Calabria, anche quest’anno, promuove il progetto ludico-motorio. Destinatari sono appunto i piccoli dai 3 ai 5 anni. La finalità consiste nella costruzione del sé anche in relazione con l’altro, attraverso il movimento e lo sviluppo di abilità percettivo-motorie, cognitive e linguistiche. Si vuole acquisire il senso dell’identità personale, del gioco e del lavoro costruttivo e creativo con gli altri bambini, della percezione di appartenere a una comunità col favor di una serie di attività motorie adeguate per questa fascia d’età. Bisogna orientarsi nei termini di potenziamento delle abilità individuali per affrontare sicuri i prossimi segmenti scolastici. Per rispondere a questa esigenza si rappresenta prezioso il contributo che l’esperienza ludico-motoria propone. La contestualità scolastica-infantile si traduce opportunità d’incontro e favorevole sviluppo di prime autonomie personali. La scuola d’infanzia è spazio fortunato entro il quale è data la possibilità, dell’incontro e dello scambio. Mettere in comune oggetti, materiali, esperienze; è una esperienza di crescita formativa importante. La scuola dell’infanzia è uno spazio di relazioni multiplo da vivere ed consultare, da conoscere e condividere in cui bisogna imparare ad orientarsi ea muoversi con altri. Tanto viene enunciato dalla Commissione Infanzia, Sistema integrato zero-sei D.lgs. n.65 2017 – 6 maggio 2020. In coerenza con le Indicazioni Nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione (DM n. 254 del 2012), il progetto, partendo dai campi di esperienza e attraverso l’aspetto ludico delle sue attività, permette di iniziare ad “acquisire competenze attraverso il giocare, manipolare, curiosare, domandare, imparare a riflettere sull’esperienza attraverso l’esplorazione, l’osservazione e il confronto”. L’iniziativa si rivela anche di supporto per l’azione educativa degli insegnanti. In base all’obiettivo da raggiungere per fascia di età, è possibile sintetizzare le finalità delle attività psicomotorie in comunicazione, conoscenza, al fare, sollecitazione alla ricerca. Grandi e piccoli ovviamente hanno bisogni relazionali innati. Sin da piccoli è reso manifesto il trasporto alla socializzazione. La psicomotricità è un momento importante del grande processo di collettivizzazione. In tal modo viene favorito il controllo e l’autocontrollo del corpo, l’incontro, il rispetto di regole, competenze, linguaggi, desideri d’espressione, interscambio di esperienze. Il bambino si racconterà con la sua storia e si incontrerà con la storia altrui. Mediante il gioco e le attività motorie gli sarà permesso di acquisire consapevolezza e padronanza del proprio azioni, fino ad esprimere per mezzo del corpo un proprio linguaggio interiore. te al fare, sollecitazione alla ricerca. Grandi e piccoli ovviamente hanno bisogni relazionali innati. Sin da piccoli è reso manifesto il trasporto alla socializzazione. La psicomotricità è un momento importante del grande processo di collettivizzazione. In tal modo viene favorito il controllo e l’autocontrollo del corpo, l’incontro, il rispetto di regole, competenze, linguaggi, desideri d’espressione, interscambio di esperienze. Il bambino si racconterà con la sua storia e si incontrerà con la storia altrui. Mediante il gioco e le attività motorie gli sarà permesso di acquisire consapevolezza e padronanza del proprio azioni, fino ad esprimere per mezzo del corpo un proprio linguaggio interiore. te al fare, sollecitazione alla ricerca. Grandi e piccoli ovviamente hanno bisogni relazionali innati. Sin da piccoli è reso manifesto il trasporto alla socializzazione. La psicomotricità è un momento importante del grande processo di collettivizzazione. In tal modo viene favorito il controllo e l’autocontrollo del corpo, l’incontro, il rispetto di regole, competenze, linguaggi, desideri d’espressione, interscambio di esperienze. Il bambino si racconterà con la sua storia e si incontrerà con la storia altrui. Mediante il gioco e le attività motorie gli sarà permesso di acquisire consapevolezza e padronanza del proprio azioni, fino ad esprimere per mezzo del corpo un proprio linguaggio interiore. Sin da piccoli è reso manifesto il trasporto alla socializzazione. La psicomotricità è un momento importante del grande processo di collettivizzazione. In tal modo viene favorito il controllo e l’autocontrollo del corpo, l’incontro, il rispetto di regole, competenze, linguaggi, desideri d’espressione, interscambio di esperienze. Il bambino si racconterà con la sua storia e si incontrerà con la storia altrui. Mediante il gioco e le attività motorie gli sarà permesso di acquisire consapevolezza e padronanza del proprio azioni, fino ad esprimere per mezzo del corpo un proprio linguaggio interiore. Sin da piccoli è reso manifesto il trasporto alla socializzazione. La psicomotricità è un momento importante del grande processo di collettivizzazione. In tal modo viene favorito il controllo e l’autocontrollo del corpo, l’incontro, il rispetto di regole, competenze, linguaggi, desideri d’espressione, interscambio di esperienze. Il bambino si racconterà con la sua storia e si incontrerà con la storia altrui. Mediante il gioco e le attività motorie gli sarà permesso di acquisire consapevolezza e padronanza del proprio azioni, fino ad esprimere per mezzo del corpo un proprio linguaggio interiore. il rispetto di regole, competenze, linguaggi, desideri d’espressione, interscambio di esperienze. Il bambino si racconterà con la sua storia e si incontrerà con la storia altrui. Mediante il gioco e le attività motorie gli sarà permesso di acquisire consapevolezza e padronanza del proprio azioni, fino ad esprimere per mezzo del corpo un proprio linguaggio interiore. il rispetto di regole, competenze, linguaggi, desideri d’espressione, interscambio di esperienze. Il bambino si racconterà con la sua storia e si incontrerà con la storia altrui. Mediante il gioco e le attività motorie gli sarà permesso di acquisire consapevolezza e padronanza del proprio azioni, fino ad esprimere per mezzo del corpo un proprio linguaggio interiore.Per la fascia d’età 3-4 anni , lo sviluppo psicomotorio e l’acquisizione delle capacità sono straordinari. Il bambino impara a vestirsi da solo, a in maniera sempre più complessa e parlare imita gli adulti ei compagni di gioco. Dai 5 ai 7 anni poi migliorano le competenze motorie, anche se lo sviluppo corporeo non è del tutto integrato. Migliorano anche la coordinazione e l’equilibrio. I bambini sono alla ricerca di nuove esperienze motorie e sono molto motivati al movimento e al gioco.Il gioco, dunque, riveste un ruolo fondamentale per lo sviluppo intellettuale. E’ il gioco che stimola la memoria. E’ il gioco che stimola l’attenzione e consente di ampliare gli schemi percettivi. Dal gioco scaturisce la capacità di confronto e la relazione. Attività ludica carente è spia di gravi problemi cognitivi. Jean Piaget, Lev Semënovič Vygotskij e JeromeBruner sono solo alcuni autori che hanno trattato l’importanza della ludicità nel bambino. Jean Piaget correla lo sviluppo ludico a quello mentale. Il gioco, asserisce, è la “più spontanea abitudine del pensiero infantile”. I giochi dei bambini non sono giochi, e bisogna considerarli come le loro azioni più serie, ritiene M. De Montaigne. Il ruolo dell’attività ludica nell’educazione motoria e nell’apprendimento è imprescindibile.Giocando si educano gli schemi motori e posturali, le capacità motorie, le abilità generali e specifiche. E’ possibile con l’attività ludica sviluppare il senso della socievolezza, dell’autocontrollo e della misurazione delle proprie capacità. “Piccoli eroi a scuola, il gioco motorio per lo sviluppo delle attività di base nella Scuola dell’Infanzia” è un Progetto da considerare per attuare giochi in libertà come frutto della motricità spontanea, simbolici, imitativi, con regole, di avvio allo sport. Muoversi non serve soltanto per soddisfare un bisogno biologico. Col movimento pensiamo, esprimiamo, scopriamo. E dall’apprendimento motorio poi deriveranno e si svilupperanno tutte le altre esperienze che il bambino è chiamato a vivere come essere umano.
Emilio La Greca Romano