L’iniziativa ha proposto la realizzazione di piatti fatti interamente di pane. Il pane è una tradizione del Cilento e della Campania in generale ed ora viene usato a favore della sostenibilità.
L’idea è di Angelo Avagliano e di Donatella Scutellà. Entrambi vivono a “Tempa del Fico” a Pruno di Laurino all’interno del Parco Nazionale del Cilento con le loro figlie.
I piatti di pane sostituiscono quelli di ceramica e di vetro, perché necessitano dell’uso di detersivi chimici per il lavaggio e quelli di plastica perché hanno un impatto ambientale negativo. Il pane viene prodotto usando farina prodotta dai mulini a pietra che conservano tutto il gusto originale del grano coltivato con tecniche di agricoltura organica e rigenerativa.
I piatti possono contenere tutti i tipi di cibo, dalle zuppe alla carne, ma sono anche impermeabili, ben cotti e naturalmente commestibili. Con un misto di acqua di sorgente, lievito madre centenario e cottura in forno a legna di terracotta è stata creata la magica ricetta a rifiuti zero che possono essere mangiati insieme al suo contenuto. Ma questa idea vuole non solo proporsi come ecologica ma vuole anche valorizzare il grano Carosella che è uno dei pochi grani ad essere sopravvissuto alla manipolazione genetica che in antichità si coltivava in molte zone meridionali del Cilento.
Così i piatti diventano non solo gustosi, ma anche ecologici e a prova di rottura. In questa piccola oasi di Cilento vengono svolte anche attività culturali e terapeutiche facendo utilizzo delle stalle didattiche prodotte con il classico legno e paglia.