Sala Consilina è il paese capofila e il territorio di competenza si estende su una superficie di 1.193,21 kmq, per circa 70.000 abitanti.
Il Piano ha ‘cambiato veste’ un anno fa e da organizzazione territoriale d’ambito è diventato Consorzio, il cui Cda è costituito dal presidente Francesco Cavallone (Sala Consilina), Giuseppe Comuniello (Padula), Michele Caggiano (Pertosa), Gianfranco Russo (Sassano) e Sergio Annunziata (Atena Lucana). Il coordinatore è Antonio Florio.
Le attività ed i servizi previsti sono destinati ad anziani, disabili minori, famiglie e immigrati. Per quanto riguarda gli interventi relativi alla spesa sociale, l’ultima rilevazione è del 2016, mentre gli ultimi i bandi risalgono al 2017. Lo si apprende attraverso il sito web del Piano S10 – http://www.pianosociales4.it. Un sito abbastanza completo e tutto sommato esaustivo (soprattutto se confrontato con quello di altri Piani di Zona ed enti territoriali), seppure con qualche limite, tra cui la difficoltà nel compiere la ricerca di elementi. Bisogna, tuttavia, registrare la scarsa e non curata presenza sui social.
Uno degli ultimi interventi rilevanti effettuati è legato ad asili nido o micro niidi ospitati nei comuni afferenti, grazie ad un maxi-finanziamento di più di 3milioni di € decretato dalla Regione Campania. E anche a buoni servizio per donne con figli fra 3 e 12 anni e 0 – 36 mesi
Ma di che considerazione gode il Piano Sociale di Zona S 10? Abbiamo provato a capirlo, facendo delle domande a chi ha usufruito di determinati servizi, ma anche a chi non l’ha fatto.
Il Piano, nell’area Vallo di Diano e Tanagro, è considerata mediamente un’entità abbastanza “distante” dal quotidiano. Uno di quegli enti (e sono diversi nel territorio) dall’attività a tratti “misteriosa”. Tanto che una parte rilevante della fascia matura/anziana dei residenti quasi ne ignora l’esistenza e non è a conoscenza delle attività prodotte o in atto. Per alcuni, inoltre, rappresenta il classico “carrozzone” all’italiana.
Tra gli aspetti positivi, invece, c’è chi, in particolare, apprezza ed evidenzia le iniziative legate all’assistenza domiciliare di coloro che vivono da soli e/o con famiglie non in grado di assicurare l’adeguata assistenza. Anche se, nello stesso ambito, altri lamentano servizi frammentati. Mentre, per i disabili, il Centro Sociale polifunzionale ‘La Bottega dell’Orefice’ opera nell’ottica della riduzione dei fenomeni di emarginazione e, soprattutto, qualche anno fa, ha rappresentato un punto di riferimento prezioso.
Dobbiamo specificare, in ultimo, che nell’ottica delle attività e della diffusione delle informazioni, hanno un ruolo importante anche i Comuni del territorio.