di biesse
C’è chi spera e chi è convinto che poi alla fine sarà una sola lista a sfidare Guglielmo Vairo nella corsa per la carica di sindaco di Piaggine.
I due antagonisti, Angelo Pipolo e Giuseppe Palmieri, stanno continuando ognuno per la propria strada ad andarsi a posizionare nella posizione migliore per avviare ed, eventualmente, concludere la trattativa che portare all’unione delle forza avverse a Vairo.
Ovviamente, allo stato, ognuno è convinto delle sue buone ragioni per continuare a raccogliere appoggi e promesse per una corsa solitaria. Ma sono in pochi a non ammettere che tre liste sarà proprio “Guglielmo” ad essere avvantaggiato.
Purtroppo, però, più si va avanti nella campagna “acquisti” da parte di Pipolo e Palmieri più sarà difficile convogliare a “nozze” senza provocare strappi e ripensamenti da parte di chi sceglie l’uno o l’altro perché non gli va a genio né Vairo né uno degli altri due. Come sarà difficile cancellare dalla lista la metà dei possibili “promessi” candidati per arrivare all’abbraccio finale senza provocare slittamenti verso il disimpegno se non il passaggio “gratuito” dall’altra parte della contesa.
Intanto, Vairo prova ad evitare di perdere pezzi della sua compagine. C’è qualcuno che non si è sentito valorizzato nel corso dei cinque anni di amministrazione. Qualcun altro che è rimasto deluso del poco “coraggio” nell’affrontare i problemi lasciati in eredità dall’amministrazione guidata da Angelo Ciniello che, a sua volta, aveva avuto proprio da Pipolo, suo sodale per le due amministrazioni precedenti. Furono proprio i giovani a provocare la vittoria a sorpresa di Vairo la volta scorsa. Ed è proprio tra le aspettative di questi che il sindaco uscente dovrà tornare a fare breccia se vorrà giocare all’attacco e non di rimessa nei confronti di Palmieri e Pipolo indipendentemente se li avrà contro uniti o separati.
C’è anche chi spera ancora che i tre candidati si facciano da parte per lasciare campo libero al “chiainaro” di Eboli, Carmelo Conte. Sono loro che con la loro insistenza inoculano il “beneficio” del dubbio che alza l’attenzione di tutti ogni volta che, a torto o a ragione, qualcuno dice che ha visto e deve incontrare “Carmelo” a margine di qualche conferenza o convegno. Si tratta di tre o quattro persone che “tentano” Conte con la speranza che, ad un certo punto, Vairo, Pipolo e Palmieri, per “il bene” del paese tolgano il “disturbo”. Non è dato sapere, poi chi di loro si dovrebbe sacrificare a gestire l’ordinaria amministrazione del municipio intanto che Conte da vero stratega porti a Piaggine risorse e considerazione provenienti da ogni dove grazie alle sue indubbie capacità ed “entrature”.
A Piaggine, poi, come in tutte le altre realtà del nostro territorio, c’è anche una percentuale di voto d’opinione: quelli che seguono con attenzione gli sviluppi delle campagne elettorali e decidono solo alla fine per chi votare. Si tratta di uomini e donne che non hanno nulla da chiedere e poco hanno intenzione di dare nell’arena elettorale pur restando attivamente in “piazza” per raccontare e raccontarsi impressioni e fatti che caratterizzano la vita di una piccola comunità che fa nella piazza un luogo di “appuntamento” per sentirsi soggetto pensante e portatore di interessi generali, ovviamente, ognuno dal suo punto di vista.
I candidati li conoscono, li incontrano, li interrogano con la sottile speranza di carpirne i desiderata. Ma sanno bene che il loro voto è “gratuito” non negoziabile e che non vi potranno fare affidamento …