Dopo Petrone è il turno di Lucio Alfieri di andare alla guida della Federazione Campana delle Banche di Credito Cooperativo che raggruppa 19 istituti di credito con 154 sportelli e oltre 41.000 soci. Alla fine degli anni Novanta ci fu il compianto Giovanni Saponara. Figura storica nel mondo della cooperazione bancaria, prima direttore e poi presidente, Petrone è stato un punto di riferimento delle Bcc in Campania. A sud del Sele il movimento cooperativo creditizio segue l’andamento dell’economia e della particolare conformazione territoriale: più famiglie che aziende, più tradizioni familiari che start up che innovano il panorama produttiva. E tanta agricoltura e non tutto il turismo che ci si aspetterebbe. I redditi sono caratterizzati dagli impieghi pubblici e dalle pensioni. Alfieri ha guidato un coraggioso processo di unificazione di piccoli e medi istituti bancari, mentre Petrone incarnava le certezze del particolare processo di sviluppo che attorno a Battipaglia e al cuore della Piana del Sele è stato avviato, con buoni risultati, fini dai primi anni Trenta del secolo scorso. Banche come specchio del territorio e delle sue ansie. Durante l’assemblea che, a Caserta, ha eletto Lucio Alfieri come successore, Petrone ha sottolineato come una riflessione ed un’azione concreta per il futuro delle Bcc va fatta comunque e a prescindere dalla spinta del governo e della Banca d’Italia e a tale proposito ha parlato con forza della necessità di un «cambio di passo» e quindi della necessità di «uomini veloci» per elaborare sintesi vincenti, salvaguardando anzitutto l’identità delle Bcc. Da qui, la proposta di quella che Petrone ha definito una «ragionevole riforma» affidando ad una struttura posseduta da tutte le Bcc ed aperta ad apporti esterni, i compiti previsti dalla normativa ed in particolare la pianificazione ed il controllo. Diciannove i presidenti che avevano diritto ad esprimere la loro preferenza tra Lucio Alfieri e Domenico Sessa, presidente della Bcc di Fisciano. Sette i voti ottenuti da ciascun candidato, con 3 astenuti e 2 assenti. La presidenza è andata ad Alfieri in quanto la Bcc dei Comuni Cilentani è l’istituto di credito con depositi maggiori. Alfieri sarà a capo della confederazione per tre anni.
Il nuovo Consiglio di Amministrazione risulta composto da: Vincenzo Belmonte (BCC Alto Casertano e Basso Frusinate); Antonio Calandriello (BCC Sassano); Camilo Catarozzo (BCC Battipaglia e Montecorvino Rovella), Massimo Cavallaro BCC Scafati); Francesco Castiello (Banca del Cilento e Lucania del Sud); Matteo D’Angelo (Banca di Salerno); Maria Rosaria Di Paola (BCC Flumeri); Valentino Grant (BCC San Vincenzo de’ Paoli-Casagiove); Massimo Luciano (BCC Serino); Amedeo Manzo (BCC Napoli); Anna Miscia (BCC Monte Pruno di Roscigno e Laurino), Rosario Pingaro (BCC Capaccio); Giovanni Rinaldi (BCC Buonabitacolo); Giuseppe Tuozzo (BCC Buccino); Luigi Scorziello (BCC Aquara); Domenico Sessa (BCC Fisciano); Luigi Zollo (BCC San Marco dei Cavoti e del Sannio Calvi). All’assemblea è intervenuto il presidente della Federazione italiana delle BCC, Alessandro Azzi. Petrone: “Si apre una stagione di importanti cambiamenti. Le Bcc sapranno essere ancora protagoniste al fianco delle nostre comunità e delle nostre imprese”. Alfieri: “Bcc pronte ad assicurare sostegno operativo e capitale per il rilancio dell’economia regionale. E’ una sfida difficile, ma non verremo meno al ruolo di banche di territorio”. Azzi: “Le nostre banche si configurano come valore aggiunto per le comunità alle quali appartengono. In Campania il movimento del credito cooperativo svolge in pieno la propria parte. Stiamo lavorando ad un’autoriforma che ha proprio l’obiettivo di rafforzare il ruolo unico e prezioso delle BCC a sostegno dello sviluppo delle economie locali”.