Posizioni e dibattito intorno ai percorsi sostegno INDIRE restano roventi. La Deputata Elisabetta Piccolotti del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra, ritiene che tali corsi abbreviati rappresentino un rischio per l’inclusione e la qualità della scuola. Il Governo trascura, in verità, secondo Piccolotti la categoria dei docenti di sostegno. Di fatto, lascia intendere, è scarsamente interessato al domani dei giovani, governa una scuola senza qualità e scova sistematicamente soluzioni abbreviate e dannose. Nei fatti si legge la mancata vera volontà di formare i docenti, di risolvere il problema salariale e il precariato e garantire una vera attenzione verso i disabili. “La sciatteria che il Governo dedica agli insegnanti di sostegno, dichiara Elisabetta Piccolotti, è la misura di quanto poco sia interessato al futuro dei ragazzi e delle ragazze di questo paese. La scuola di Valditara non fa gli interessi degli studenti e non mette al centro la qualità, ma sceglie sempre una scorciatoia che spesso, come in questo caso, può rivelarsi presto dannosa. La verità purtroppo è che questo accade perché il Governo non ha intenzione di fare quegli investimenti che sono necessari per formare adeguatamente gli insegnanti, combattere il precariato e i bassi salari, offrire il massimo livello di qualità agli studenti e alle studentesse tutti, anche a quelli con disabilità. Votammo contro questo provvedimento ma continueremo, come dimostra l’interrogazione, a seguire i passi della sua applicazione”. La Deputata Elisabetta Piccolotti del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra ha presentato un’interrogazione parlamentare per fare luce sui percorsi semplificati per il conseguimento della specializzazione sul sostegno introdotti dal Decreto-legge n. 71/2024. Il Collettivo Docenti di Sostegno Specializzati alza la voce e critica il provvedimento che riduce il percorso di formazione curato da INDIRE o Università accreditate. Tante voci manifestano dissenso; diverse critiche partono dal Collettivo Docenti di Sostegno Specializzati, da numerose associazioni di docenti precari nonché da importanti esponenti del mondo accademico e esperti di Pedagogia e didattica speciale. Questi nuovi percorsi, infatti, chiarisce il Collettivo Docenti di Sostegno Specializzati, sono previsti per un minimo di 30 CFU e accessibili senza la selezione rigorosa richiesta per i TFA ordinari e sono considerati sempre dal Collettivo una misura iniqua, potenzialmente dannosa per il sistema educativo e discriminatoria. I docenti che hanno seguito i percorsi tradizionali hanno affrontato selezioni complesse e un anno di formazione intensiva, che include lezioni in presenza, tirocinio pratico e attività laboratoriali, per un costo di 3.000 euro. Al contrario, i nuovi corsi straordinari rischiano di penalizzare chi ha investito e si è impegnato negli unici percorsi finora previsti per poter accedere alla professione, minando il principio di equità e la qualità della formazione. Secondo il Collettivo, inoltre, la carenza di insegnanti specializzati, che è alla base dell’introduzione di questi percorsi semplificati, non tiene conto della realtà occupazionale di molti docenti di sostegno, soprattutto nella scuola secondaria di secondo grado, che sono disoccupati, in attesa di supplenze. Questo scenario solleva dubbi sulla reale necessità di tali misure e lascia intravedere il rischio che università private e telematiche sfruttino questa opportunità per scopi prevalentemente economici, a discapito del sistema di formazione pubblico e della qualità dell’istruzione. Tanti insegnanti di sostegno sono preoccupati. La Piccolotti a tutela della categoria ha presentato istanza al Ministro Valditara intorno a diverse questioni. Questi alcuni aspetti cruciali rilevati al Capo del Dicastero di Viale Trastevere: se esista una reale carenza di insegnanti di sostegno, analizzando le specifiche esigenze territoriali e di classe di concorso; quali garanzie saranno messe in campo per assicurare pari dignità formativa tra percorsi abbreviati e ordinari; e se saranno coinvolte le associazioni rappresentative delle persone con disabilità, nel rispetto del principio di inclusione e in osservanza della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità. Il Collettivo, diramando il suo comunicato, sottolinea che una riforma dei percorsi di specializzazione non può prescindere da un’analisi seria e trasparente delle esigenze delle specifiche realtà scolastiche provinciali e del fabbisogno di personale. Il rischio, altrimenti, è di compromettere il futuro dell’insegnamento di sostegno, a scapito degli studenti più fragili e delle loro famiglie. Si invita il Ministro ad affrontare questa situazione con responsabilità, garantendo un sistema educativo che valorizzi la professionalità del docente e assicuri una formazione di qualità per tutti. La Piccolotti da tempo attenziona le criticità della scuola pubblica, democratica e inclusiva.
E se da un lato, diffuse sono le critiche riguardo al semplificato corso INDIRE di formazione dei docenti di sostegno, dall’altro il responsabile del Dipartimento Istruzione della Lega Mario Pittoni, già presidente della commissione Cultura al Senato, ne sollecita l’avvio: “Si stanno facendo stretti i tempi per l’emanazione del decreto con cui avviare i corsi Indire di specializzazione sul sostegno riservati a chi ha tre anni di esperienza specifica o un titolo estero, che il ministero dell’Università e della Ricerca deve redigere di concerto con quello dell’Istruzione e del Merito sentito il dicastero per le disabilità e col parere preventivo dell’Osservatorio permanente per l’inclusione scolastica. Il coinvolgimento di più ministeri e dell’Osservatorio per l’inclusione è garanzia di qualità, ma richiede a tutte le parti il massimo impegno per non rischiare ritardi dovendo l’intera operazione chiudersi entro dicembre 2025”. I docenti che prenderanno parte ai 30 CFU potranno inserirsi in I fascia ed essere quindi assunti grazie al doppio canale che sul sostegno è in vigore. Questo fattore, da altra linea di pensiero, è assunto quale aspetto favorevole, grande positività, volta a garantire stabilizzazione e continuità dei docenti di sostegno.