di Dibbì
L’ADB #wineclub, rinomata e selezionata associazione di degustatori di vino, composta da maitre, ristoratori e appasionati di vino della Piana del Sele, ha messo a confronto, in una degustazione alla cieca (vale a dire i degustatori non sono informati dei vini che assaggiano), 9 Super Aglianici Cilentani. Sono stati presi in considerazione i vini ottenuti da uve aglianico più quotati nel Cilento. Il risultato espresso in centesimi è stato scaturito dalla media dei voti di 14 degustatori ADB, escludendo il punteggio più alto e quello più basso. L’evento si è tenuto al Grand Hotel Paestum – Tenuta Lupò di Paestum. I vini (da bottiglie fasciate) sono stati versati nei bicchieri dietro le quinte, in modo che i degustatori non vedessero la forma delle bottiglie, che da un’azienda e l’altra sono diverse. Per la cronaca, il servizio è stato curato dal maitre e sommelier della struttura Costabile Montone. I degustatori che hanno partecipato alla degustazione sono: Aiello Giuseppe, Barlotti Giovanni, Buonora Diodato, Calabrese Maurizio, Daniele Raffaele, Di Lucia Emanuela, Grippo Francesco, Li Santi Giuseppe, Molinara Domenico, Napoleone Franco, Paolantonio Marco, Reppuccia Alessio, Sangiovanni Donato e Taurone Bruno. La singolare classifica ha scaturito questo risultato: 1° il “Vigna dei Russi” 2011 di Cobellis (82,83/100), al 2° posto “Omaggio a Gillo Dorfles” 2011 della San Salvatore (82,58/100), 3° il “Nakes” 2010 della Casa Vinicola Cuomo – I Vini del Cavaliere (81,08/100), 4° il “Don Vito” 2011 di Carlo Polito (80,58/100). Gli altri 5 vini sono stati classificati ex aequo al 5° posto. Eccoli in ordine alfabetico: il Cenito 2009 di Maffini, il Naima 2007 di De Conciliis, il Proclamo 2011 di Marino, il Respiro 2007 di Rotolo e il Verrone 2008 della Verrone Viticoltori di Agropoli. Questa speciale classifica può avere diverse interpretazioni. La cosa più importante è notare che anche aziende meno blasonate riescono a produrre dei vini di tutto rispetto, segno evidente che il nostro Cilento, dal punto di vista enologico, continua a crescere. Quindi, l’invito che rivolgiamo a tutti è di non bere sempre le stesse cose, perché c’è una parte viticola cilentana, meno conosciuta, che con impegno e passione punta decisamente alla qualità a prezzi contenuti. Uno degli obiettivi dell’ADB è, appunto, quello di far capire agli amanti del vino di bere il vino e non le etichette.