Eravamo 650 all’inizio, quattro anni fa, molti hanno abbandonato, oggi siamo 450″. Così mi dicono al coordinamento LSU di Vallo della Lucania: parecchi diplomati, 30 laureati, età media 40 anni, maggioranza donne, in prevalenza coniugate. Maria Giulia Fierro, addetta alle pubbliche relazioni, gentile e professionale, mi presenta un quadro complessivo della situazione.
” Ho modo di conoscere il geologo Vincenzo Buono, responsabile del P.A.P . (presidio ambientale permanente) di Vallo, che si occupa del monitoraggio ambientale su acque e suolo, mentre a Futani presso la Comunità Montana “Lambro e Mingardo” ho scambiato qualche opinione con Rita Pellegrino, coordinatrice locale LSU. La signora Pellegrino menziona i recenti interventi LSU sulla Pineta di Foria, nella zona archeologica di Roccagloriosa, a Camerota, a Celle di Bulgheria. Sottolinea, però, come persona fortemente motivata, il bisogno di acquisizione di professionalità e quel senso di dignità connesso all’espletamento di un lavoro soddisfacente. Lamenta una palese contrarietà in settori della pubblica opinione che, a suo dire, non apprezzerebbero le attività degli LSU. “Noi lavoriamo ormai da 4 anni, molti di noi hanno messo su famiglia, vogliamo dare il meglio di noi stessi, anche perché questo nostro Cilento ne ha proprio bisogno. Attendiamo quindi uno sbocco lavorativo serio e duraturo. Per questo aggiunge, riteniamo molto importante la formazione anche in settori differenziati. Determinante nel raggiungimento di questo obiettivo è sicuramente la coesione tra tutti gli LSU del nostro territorio. Il quadro delineato da Giulia Fierro offre altri spunti. “Le attività prevalenti LSU riguardano il ripristino di sentieri e mulattiere. Nel periodo estivo un certo contingente viene destinato alla pulizia delle coste e delle spiagge. Le cose più significative, precisa Giulia Fierro, sono quelle relative alla raccolta dati per il piano socio-economico del Parco.
C’è anche un’attività di raccolta dati sulla disponibilità di alloggi, sulle discariche, sulla rete idrica, sul consorzio smaltimento rifiuti. Alcune ricerche si sono svolte sotto la direzione del prof. Adalgiso Amendola, titolare della cattedra di Scienze Politiche ed Economia Internazionale presso l’Ateneo di Salerno. Gruppi di studio hanno raccolto notizie storiche, religiose, etc, sui vari comuni del territorio e altre notizie sugli itinerari turistici e naturalistici. Altri, infine, danno informazioni presso le Pro-Loco.
E’ doveroso precisare che l’ufficio centrale LSU è quello di Vallo della Lucania, mentre gli uffici periferici, uno per ogni Comunità Montana hanno sede rispettivamente ad Aquara per gli Alburni, Laureana Cilento per Alento-Montestella, Caselle in Pittari per il Bussento, Stio per il Calore Salemitana, Perito per il Gelbison- Cervati, Futani per il Lambro e Mingardo, Teggiano per il Vallo di Diano.
A guidare l’esercito degli LSU due consulenti , definiti coordinatori generali: i signori Francesco Parmisciano e Pietro Esposito. Quale ruolo e quale futuro avrà questo piccolo esercito di 450 persone, è, per l’appunto, una questione aperta.
Il Parco, le altre istituzioni locali e nazionali, i sindacati, le associazioni imprenditoriali cosa faranno per dare una risposta alle giuste rivendicazioni degli LSU?
Non è possibile pensare che persone con carico di famiglie o anche come singoli, possano sopravvivere con 850.000 lire al mese lorde, ridotte al netto a E 822.000. Si sta pensando come ipotesi progettuale, alla creazione di società miste, cioè pubbliche- private.
Se è lecito dare qualche suggerimento a coloro che hanno poteri decisionali nei confronti degli LSU, dico che sarebbe cosa prioritaria la formazione professionale permanente e differenziata secondo le attitudini dei soggetti, da subito, fatta seriamente.
Credo sia l’unica strada per assicurare ai lavoratori LSU un futuro credibile!