Di Bartolo Scandizzo
Il momento è arrivato! È stato interminabile il tempo impiegato dalla politica per dare un nuovo presidente e, ancora di più, un nuovo consiglio direttivo all’Ente Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni (PNCDA). Giovedì 20 settembre, ci sarà l’insediamento ufficiale del nuovo consiglio e si potrà partire con la programmazione del futuro della “regione” verde che, unitamente alle aree marine protette, è la più estesa d’Italia e primeggia anche in Europa.
Al di là dei “proclami” di cambiare “verso” all’ente e, di conseguenza, al territorio compreso nella perimetrazione del parco, ora è giunto il tempo di far intravedere un precorso abbastanza definito su cui hanno intenzione di incamminarsi.
Il presidente, Tommaso Pellegrino, nel lungo tempo tenuto ad incubare idee e progetti, analizzare le problematiche dell’area, raccogliere lamenti e proteste, conoscere posti mai visti finora, impattare con i tempi lunghi di un mondo che pensa più a durare che a realizzare … Ha avuto anche il tempo di assumere iniziative (circa cento delibere presidenziali) per dare risposte urgenti a sollecitazioni improcrastinabili.
I consiglieri rappresentanti dei sindaci, eletti dalla Comunità del Parco, hanno la responsabilità di rappresentare l’intera complessità degli 80 comuni (222.498 abitanti) che hanno esigenze, in molti casi completamente opposte: la costa ha sempre voglia di crescere il patrimonio abitativo e ricettivo, le aree interne, la contrario, hanno il problema di cosa fare di un patrimonio abitativo in disfacimento perché inutilizzato e abbandonato a causa del decremento demografico a favore proprio delle zone costiere, per la maggior parte, e realtà cittadine vicine e lontane.
La Comunità del parco, presieduta da Salvatore Iannuzzi sindaco di del comune più piccolo per numero di abitanti del parco, dovrà riguadagnare il ruolo che le assegna lo statuto dell’ente e assumerne altri come quello di diventare una sorta di “parlamentino” della “regione verde” orfana di una provincia che non c’è più!
I consiglieri nominati come esperti dovranno dare consapevolezza scientifica e agganci con il mondo di mezzo che sta tra le istituzioni politiche e la comunità scientifica al fine di mediare tra gli interessi particolari di un territorio e quelli generali dovuti ai tanti riconoscimenti internazionali che il parco ha avuto in 20 anni di esistenza.
La struttura amministrativa guidata dal direttore, Angelo De Vita, (in scadenza di mandato e in attesa del reincarico a cui si è candidato con altri 13 pretendenti) dovrà essere fortemente reattiva alle sollecitazioni del presidente del consiglio. Il suo ruolo è fondamentale per far camminare sui giusti binari idee da tradurre in progetti cantierabili e finanziabili.
Insomma, è ora di passare dalle parole ai fatti. Da parte nostra non possiamo augurarci che riescano nel loro intento …