di Lucio Capo
Quello che tutti sapevano e sanno, finalmente messo alla luce grazie al finanziamento di un privato. Paestum, in origine si chiamava Poseidonia, fu fondata da coloni greci, provenienti da Sibari. Quello che non si è fatto per anni ha finalmente preso avvio, con l’arrivo del direttore Gabriel Zuchtriegel. Per il futuro speriamo si continui a scavare, andiamo avanti a riportare alla luce la città greca, la nobile “dormiente”, che giace sotto la città romana. Perché non tutti sanno che Paestum è di proprietà privata, e, che quello che si appalesa ai nostri occhi è quel che rimane dell’epoca romana, con al centro i tre Templi Greci, mentre la città greca resta nascosta sotto terra irrorata di letame e muore sotto gli omeri degli aratri e delle ruote dei trattori.
Gli archeologi Francesca Luongo e Francesco Scelza, dopo mesi di lavoro hanno riportato alla luce, sotto una casa romana, un edificio nobiliare di epoca greca della metà del VI secolo a.C., coevo alla costruzione del Tempio di Athena e alla Tomba del Tuffatore. L’impresa dei due archeologi era partita il 17 ottobre 2016 e si è conclusa il 12 gennaio 2017. Questo è solo un primo passo per la restituzione della città greca ai turisti e alla conoscenza storico-archeologica della più bella Città della Magna Grecia. Molto soddisfatto degli esiti dello scavo il direttore del Parco Archeologico Gabriel Zuchtriegel. La scoperta di una residenza nobiliare greca fatta a poco distanza dal Tempio di Nettuno, darà nuova linfa allo studio della storia di Poseidonia, porrà interrogativi sulla composizione economica dei coloni greci e della loro organizzazione sociale. Lo scavo effettuato in questi mesi nell’Area Archeologica di Paestum, grazie al munifico contributo del pastificio Amato, ha permesso di individuare il confine ovest di un edificio arcaico, risalente ai primi anni della colonizzazione greca e della fondazione di Posedonia. Dopo lo scavo stratigrafico e il recupero dei materiali archeologici, partirà una lunga stagione di studi e approfondimenti, che permetteranno agli studiosi di individuare la cronologia dei reperti e l’attribuzione funzionale degli spazi. I risultati dello scavo saranno presentati al Museo di Paestum il 3 febbraio 2017, gli archeologi Francesca Luongo e Francesco Scelza illustreranno la loro impresa, alla presenza dello storico dell’arte e archeologo Salvatore Settis, del Soprintendente di Pompei Massimo Osanna e della professoressa Chiara Portale docente di Archeologia all’Università di Palermo. Quello effettuato in questi mesi è stato uno scavo archeologico molto particolare, che ha visto coinvolto i turisti e i frequentatori dell’Area Archeologica, che hanno potuto assistere all’opera degli archeologi, sul campo e in diretta attraverso i social network, un’esperienza che a Paestum non si assisteva da decenni. Questo ha portato ad un incremento dei visitatori del Parco Archeologico, con grande soddisfazione del Direttore Gabriel Zuchtriegel che ha chiuso il 2016 con 382mila visitatori, con un aumento del 27% sul 2015. Se non lo sai…sallo… se non la scavi…scava e porterai a Pestùm un 1.000.000 di turisti.