4 Agosto 2024 – XVIII Domenica del tempo Ordinario
Un profumo inconfondibile riempiva la casa. Il pane era stato appena sfornato e conservato nella madia. La fatica dell’impasto con il ritmato lavoro di braccia, la preparazione del forno, l’attenzione alla cottura erano gesti quasi sacri per mamma Francesca, gesti che attribuivano al pane la sua vitale importanza.
Il pane era la benedizione di Dio, ripeteva, quando per solidarietà e condivisione dava una “panedda” ai più bisognosi. Mi fermo a ricordare quei momenti, a me molto cari, mentre leggo il passo del Vangelo odierno di Giovanni in cui siamo portati a riflettere sul significato del pane, cibo che soddisfa le necessità fisiche e il pane che nutre l’anima, vero sostegno della nostra esistenza spirituale.
Dopo il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci la folla cerca Gesù per il cibo materiale che ha ricevuto, attende di mangiare di nuovo quel pane moltiplicato da Gesù. I “segni” non li ha compresi. La ricerca è interessata e non per una relazione vera con Lui.
Gesù sa bene perché la folla lo segue e perciò la invita a cercare un nutrimento che va oltre il semplice bisogno fisico di cibo che ci sostiene nella vita. Propone un cibo di natura diversa: Lui stesso, il pane della vita, cibo che opera un effetto sulla vita eterna, che ci accompagna nel cammino verso il Regno di Dio.
L’unica azione da fare per ottenerlo è credere, credere in Lui come vero cibo e lasciare che sazi la nostra fame di vita, di amore, di pace, la nostra sete di conoscenza delle cose che ha da dirci.
Lasciamoci coinvolgere nel dialogo di Gesù con la folla, non perdiamo alcun passaggio!
Cerchiamo poi di rispondere.
Perché noi cerchiamo il Signore? Per risolvere i nostri problemi, per interesse solo verso i beni terreni, per ottenere ciò che da soli non riusciamo a procurarci? Nei nostri cuori pervade veramente il desiderio di cercarLo?
Forse lo cerchiamo solo per sfamarci e poi ci dimentichiamo di Lui quando siamo sazi e spesso ancora non Lo cerchiamo dove Egli è veramente.
Che cosa dobbiamo fare per compiere le opere di Dio? E’ la domanda della folla a Gesù. Gesù risponde che dobbiamo accoglierLo nella nostra vita, amarLo. Dobbiamo credere nei segni che ci offre, nella sua presenza fra noi e nei suoi insegnamenti. Oggi Gesù riempie di miracoli la nostra vita, ma sappiamo bene che non sono i miracoli che generano la fede, bensì la fede che genera il miracolo.
La richiesta di segni prodigiosi rivela infatti solo una piccola fede. Gesù ci chiede di credere in Dio, di avere fiducia in Lui, di guardare tutto ciò che avviene attorno a noi con l’ottica della fede.
Quando recitiamo la preghiera che Gesù ci ha insegnato chiediamo di darci il pane quotidiano che ci serve per la vita fisica, cibo e acqua, ma soprattutto il cibo spirituale, il pane della Parola di Dio e dell’Eucaristia, quel “pane vivo disceso dal cielo” che ci serve giorno dopo giorno per la preghiera, le emozioni, quel pane che ci serve per leggere il Vangelo e meditare su quello che leggiamo per poi applicarlo, quel pane che ci serve per un cuore pronto ad accettare ogni insegnamento di Gesù.
Ricordiamo che Gesù ci dà un pane che dona energia di carità, bisogno di comunione e di fraternità. RingraziamoLo sempre per tutto quello che ci dà gratuitamente e nella gratitudine impariamo a condividere il suo pane con gli altri! Santa domenica in famiglia.