di Bartolo Scandizzo C’era da aspettarselo che mentre Tonino De Rosa e Franco Sica si accordavano per porsi in condizione di vantaggio per conquistare il 2° posto dietro ad Italo Voza per il ballottaggio, gli altri non sarebbero stati a guardare. Infatti, con cinque concorrenti in campo che competono per agguantare al 2^ posizione, perché teoricamente Voza dovrebbe passare senza problemi, è chiaro che anche un piccolo vantaggio può mettere fuori gioco gli altri. A rompere gli equilibri è stato proprio l’accordo De Rosa – Sica che, se ha liberato dall’imbarazzo i Capaccesi del capoluogo tra chi scegliere tra i due candidati del “paese”, ha anche dato il via a ripensamenti anche negli “accampamenti” degli altri “generali. Sia Franco Palumbo che Nicola Ragni si trovano nella difficile situazione di mantenere il punto di partenza e concedere un vantaggio agli altri, oppure fare un passo l’uno verso l’altro definendo prima i ruoli e marciare decisi verso il centro del campo di “battaglia” nel tentativo di rimettersi al centro del cerchio dove si combatterà la battaglia campale all’ultimo voto utile per accedere al ballottaggio. Così facendo, eviterebbero anche il rischio di dover presentare liste “civetta” con il solo scopo di pareggiare il numero dei candidati consiglieri ma con poco peso specifico in termini di capacità attrattiva. Certo non sarà semplice stabilire chi dovrà essere la punta di diamante (candidato sindaco) tra i due ma, come abbiamo potuto vedere tutti, dopo l’accordo tra Sica e De Rosa, in questi casi mai dire mai soprattutto se l’ostinazione diventa un gesto autolesionista per sé e per i compagni di strada. Nella scelta, che sarà fatta in base ai numeri che i due sono in grado di portare in dote. Potrebbe essere Palumbo a cedere in quanto, con l’abdicazione di De Rosa, Ragni potrebbe fare quasi il pieno nel capoluogo, cosa che difficilmente potrebbe accadere in caso la scelta cadesse su Palumbo. Diversamente, sarebbe Ragni a cedere se si dovesse optare per l’uomo nuovo che spariglia nel panorama politico amministrativo capaccese. Ovviamente, stiamo facendo i “conti” senza l’oste – elettore, che invece potrebbe anche premiare chi è stato coerente al progetto originale come Angelo Quaglia e la lista a 5 stelle che ha impresso sulle locandine attaccate sulle vetrine di bar e negozi le facce dei candidati a portavoce. Il tempo c’è per cambiare e spiegare i motivi delle scelte: le liste si devono presentare 30 giorni prima della data fissata per le elezioni: l’11 giugno.
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