Avv. Angelo Paladino


Leggo con stupore, meraviglia e disappunto le dichiarazioni rese, qualche giorno fa, dalla Sindaca di Padula, in ordine alla vicenda della scala in ferro progettata e realizzata dalla Direzione Regionale dei Musei della Campania
lungo le mura perimetrali della Certosa.
Da quasi due anni ho intrapreso questa battaglia, in solitario, nei confronti della Direzione Regionale, senza fare polemiche, in alcun modo, nei confronti del Comune di Padula, che pur non si è opposto alla realizzazione della “scala obbrobrio”, così definita dall’allora Ministro Sangiuliano e dallo stesso Direttore Osanna, rimanendo muto ed ignavo fino ad oggi.
Finalmente il Prof. Osanna, rettificando la posizione della precedente Direttrice Ragozzino ed accogliendo anche le doglianze di Sangiuliano, comunica, a me e non ad altri, l’imminente rimozione della scala.
A questo punto la Sindaca si sveglia dal torpore e senza dire se è d’accordo o meno sulla rimozione della scala, irritata, forse, proprio perché ciò sta avvenendo, suo malgrado, accusa senza alcun motivo la mia persona per
aver assunto il merito esclusivo della iniziativa, in cerca di visibilità e di protagonismo (sic!!).
Io ho fatto solo il mio dovere di cittadino del Vallo di Diano, particolarmente legato, fra l’altro, a Padula da motivi affettivi e familiari, e di Presidente di un’Associazione internazionale che ha il compito di monitorare e tutelare il paesaggio culturale, storico e monumentale, ed in particolare i siti UNESCO, come la Certosa di San Lorenzo.
Avrei apprezzato molto che fosse stato il Comune di Padula a prendere l’iniziativa al mio posto, ma ciò non è avvenuto, forse perché non l’ha mai condivisa, preoccupato di non disturbare la Direzione Regionale.

Il Primo Cittadino paventa, fra l’altro, che eliminando l’”obbrobrio”, la passeggiata coperta potrebbe non essere più raggiungibile e non più utilizzabile per organizzare eventi.
Dovrebbe essere a Sua conoscenza, però, come è stato ben chiarito più volte dall’ex Direttrice Vega De Martini e dall’ex Sovraintendente Miccio, condividendo la mia iniziativa, che all’interno della Certosa vi sono già altre scale, molto più dignitose, che consentono l’accesso in sicurezza alla passeggiata coperta e con esso la sua libera ruizione, come è avvenuto più volte nel passato, senza che fosse necessario realizzare alcun altro orrendo manufatto.
A proposito, poi, di una mia smania di protagonismo e di visibilità (di cui non ho certamente bisogno), ricordo a chi ha memoria corta, anche fra gli Assessori, che negli anni passati ho acquisito sia l’uno che l’altra attraverso il mio lungo impegno amministrativo, quale Consigliere ed Assessore Provinciale, in rappresentanza del Vallo di Diano ed, in particolare, di Padula.
La Provincia nel 1998, col Presidente Andria e con me Consigliere, ha favorito in maniera determinante il riconoscimento della Certosa quale bene tutelato dall’UNESCO inserito nel patrimonio dell’Umanità.
A seguito di tale prestigioso riconoscimento, poi, quale Assessore Provinciale, ho contribuito alla stesura del PIT Certosa, in stretta collaborazione con l’allora Sindaco Giovanni Alliegro.
Nello stesso periodo, il Monumento è stato valorizzato con allestimenti museali ed eventi di grande pregio, in collaborazione con l’allora Sovraintendenza BAAS, tutti organizzati dalla Provincia, come i concerti di Katia Ricciarelli, Raina Kabaivanski e di Massimo Ranieri.
Nel 2008 l’intera area di San Giovanni in Fonte è stata riabilitata con rilevanti fondi messi a disposizione dall’Assessorato Provinciale all’Ambiente, da me rappresentato, attraverso la realizzazione del percorso
trekking, anche per disabili (unico in Italia), sul tracciato CAI – Piergiorgio Frassati, con la realizzazione della palazzina destinata all’accoglienza turistica (oggi inattiva) e prospiciente parcheggio (non utilizzato ed abbandonato) e con la bonifica dell’area archeologica (rilevata dalla Sovraintendenza) sulla quale insiste una Domus Romana (area anch’essa oggi abbandonata).
Senza dimenticare il convinto sostegno alla gestione della Casa Museo “Joe Petrosino” nel centro storico di Padula.
Queste sono le credenziali che mi permettono di chiedere di rispettare la dignità e la bellezza di uno dei più importanti monumenti dell’Italia Meridionale, cosa che dovrebbe stare a cuore a tutte le Istituzioni, dal momento che è un bene comune con il quale costruire il futuro, anche economico, del Territorio.
Leggo con piacere, nella nota della Sindaca, l’elenco delle iniziative intraprese dal Comune di Padula, così come apprezzo con soddisfazione la nomina, da parte del Prof. Osanna, del Comitato Scientifico per le iniziative
museali.
Ovviamente sono disponibile ad ogni forma di collaborazione senza alimentare, com’è nel mio stile, alcuna pretestuosa polemica.
Vorrei, però, che ci impegnassimo tutti a richiedere, prioritariamente, al Ministro Giuli e allo stesso Direttore Osanna, l’autonomia gestionale del Nostro Monumento, cosa anche questa promessa da Sangiuliano nel maggio scorso, con la nomina un direttore, che manca ormai da molti anni.
E’, altresì, necessario richiedere l’aumento del numero (oggi esiguo) del personale addetto a garantire la tutela e la valorizzazione del Cenobio con iniziative museali e culturali, di alto spessore e pregio, adeguati e consoni alla dignità del sito UNESCO.
Ciò potrà, sicuramente, incrementare, in maniera significativa, il numero dei visitatori, con conseguente positiva ricaduta economica a favore dell’indotto turistico.
Non possono essere le sagre ed i festini familiari a rappresentare la prospettiva per la giusta valorizzazione della Certosa.