Intraprendiamo oggi un rapido viaggio nella storia e nella cultura del Vallo di Diano. E lo facciamo prendendo in considerazione, nello specifico, i più importanti palazzi e le principali biblioteche presenti sul territorio
Il percorso inizia dal centro storico Teggiano, dove troviamo il Palazzo Carrano. E’ il più rilevante tra i palazzi gentilizi del paese e vi è conservato un prezioso archivio di documenti cartacei e di pergamene, ritenuto fondamentale per lo studio della storia del comprensorio. Appartiene alla famiglia Carrano che si divide tra Napoli e Teggiano.
L’archivio ha rappresentato, nel tempo, una preziosa fonte, tra gli altri, per lo storico Arturo Didier, scomparso nel 2021 ed autore di una serie di testi relativi alla storia di Teggiano e del Vallo.
La vicinanza alla struttura della chiesa di Sant’Angelo ha fatto supporre che quest’ultima ne sia stata l’aula palatina. La chiesa presenta la suggestiva cripta di S. Venera , con un affresco realizzato intorno alla metà del ‘300 e riferibile alla cerchia degli stretti seguaci napoletani di Giotto.
Restando in tema palazzi, a Teggiano lo scorso dicembre sono stati inaugurati i lavori di ristrutturazione di Palazzo Santamaria, antica residenza nobiliare della famiglia Santamaria.
La struttura è stata scelta come sede distaccata di alcuni uffici del Parco Nazionale del Cilento Vallo di Diano e Alburni e rappresenterà un polo culturale attrattivo per lo sviluppo della vita dei territori del Parco.
Concludiamo il nostro “tour culturale” nella Città Museo, facendo riferimento alla Biblioteca “Pio XII” della Diocesi di Teggiano-Policastro. E’ ubicata presso il Seminario di Teggiano, uno dei più antichi d’Italia e custodisce più di 20.000 volumi visionabili a scaffale aperto, riguardanti, in gran parte, le discipline utili alla formazione del clero, come la teologia nelle sue varie articolazioni, l’agiografia, l’oratoria sacra e la storia della Chiesa. Di gran pregio è l’incunabolo, stampato nel 1480 e relativo al prezioso trattato geografico “la Geografia di Strabone”. È presente poi la monumentale Patrologia greca e quella latina del Migne, a cui si aggiunge la raccolta completa della rivista “La Civiltà Cattolica”. Non mancano opere classiche sulla storia del Regno di Napoli, come quella del Troyli e del Giannone. Vi sono anche 637 pergamene riguardanti documenti datati dal XII al XVII secolo e numerosi manoscritti.
Spostandoci di qualche chilometro, arriviamo a Sassano, dove è presente il
Palazzo Baronale Babino risalente alla metà del ’700 e completamente ristrutturato. Vi troviamo un anfiteatro all’aperto per le attività più disparate, una sala mostre, una sala conferenze e la Biblioteca Comunale “Pasquale Petrizzo e Michele De Lisa”, fondata nel 1991,che ha sede nello storico palazzo dal 2010.
La struttura è diventata un riferimento culturale per i giovani sassanesi. Nel tempo vi sono state inaugurate diverse mostre pittoriche, fotografiche ed etnoantropologiche. Il patrimonio documentario della biblioteca contava circa 2.700 volumi appartenenti all’amministrazione comunale, ma grazie alle donazioni di privati cittadini, come il fondo “Benvenga” e al fondo “Zuppone”, il patrimonio della biblioteca è ora di circa 7.600 volumi. Inoltre, ne sono stati acquistati altri 260 con i fondi ricevuti dalla regione Campania. La sezione più frequentata è quella dei ragazzi.
Spostiamo, infine, l’attenzione a Sala Consilina dove, tra le altre strutture, spicca Palazzo Acciari, monumentale edificio appartenuto alla famiglia omonima. Degno di attenzione è l’ingresso, adornato con due colonne con capitelli compositi e da mascheroni e con una straordinaria teoria di stemmi da cui sarebbe possibile ricostruire, in via araldica, la complessa storia della famiglia che, di probabili origini spagnole, si stabilì, verosimilmente a Sala nel ‘600.
Nel centro capofila del Vallo di Diano, inoltre, è viva l’attività della Biblioteca Comunale “Carlo Nisi”, sede del Centro Studi e Ricerche del Vallo di Diano “Pietro Laveglia”. Conserva circa 19.000 volumi, tra libri, riviste e vario materiale documentario, nonché fondi antichi.
In relazione al patrimonio librario, alla consultazione ed al prestito, rappresenta il principale punto di riferimento per i valdianesi.