di Antonio Figliola Un libro scritto a quattro mani da Elisabetta D’Andrea e Antonio Figliola. La prima parte dedicata alle vestigia di Paestum, la seconda agli scavi di Velia. Un viaggio ideale tra i due siti, che, dal 1998 sono diventati “Patrimonio dell’Umanità” per mezzo della importantissima certificazione dell’Unesco. Oltre 140 pagine, 150 fotografie a colori, di cui ben 18 a doppia pagina. Una veste grafica tesa a esaltare la maestosità e la scenografica bellezza di quei mitici spazi. Obbiettivo principale di tale lavoro è un approccio semplice ma non semplicistico a una materia affascinante ma complessa. Partire infatti dai monumenti per approdare successivamente all’uomo, in un “excursus” di tipo antropologico che rivisita soprattutto gli stili di vita e i costumi degli antichi abitanti del “Cilento”. Greci, e Romani, popoli tanto diversi tra loro ma uniti culturalmente da un invisibile “fil rouge” che è riuscito inconsapevolmente a preservare da ben 2500 anni a oggi i segni e le tracce di civiltà, che di fatto non hanno avuto eguali nel mondo intero. Un’opera dove l’emozionalità conquista il sopravvento sul tecnicismo; nata con il chiaro e preciso intento di rivolgersi non agli addetti ai lavori, bensì agli appassionati neofiti di questa disciplina rimasti finora ai margini del processo di avvicinamento culturale e fisico a questi magici luoghi. Noi cilentani dobbiamo essere consapevoli che il futuro del nostro territorio può e deve passare anche e soprattutto attraverso un cambiamento culturale di fondo: lavorare intensamente sulle specificità delle nostre eccellenze culturali che nulla hanno da invidiare ai siti storico-archeologici più osannati dell’intero pianeta.
“Da Paestum a Velia” – Viaggio nel Cilento patrimonio dell’umanità
