di Barbara Cangiano Architetto (è docente della Federico II di Napoli). Designer (ha lavorato per Fiat, Munari, Rosenthal, Ritzenhoff, solo per citare alcuni tra i marchi storici). Artista (le sue opere hanno viaggiato tra il Guggenheim di New York, la Fondazione Cartier di Parigi, la Biennale di Venezia e la Triennale di Milano). Ma soprattutto poeta. Perchè dal 1979, anno in cui Alessi lo incarica di reinventare la classica napoletana, RICCARDO DALISI ha iniziato un viaggio lunghissimo e ricco di seduzione, popolato da caffettiere animate che sembrano raccontare, ognuna con la sua cifra stilistica innovativa, la storia sociologica delle città e quella intima e fantasiosa dei popoli che le abitano. Un lavoro sapiente, dove l’artigiano diventa strumento per rendere tangibile le metamorfosi, in una narrazione poetica e geometricamente ineccepibile, che nel 1981 gli ha consegnato l’ambito Compasso d’Oro, facendo volare il suo nome oltre oceano. Ma nonostante il successo internazionale, Dalisi è sempre rimasto profondamente legato alla sua terra, alle sue radici, a quell’humus di storia e storie che brulicano tra i vicoli di Napoli, come nelle piazze salernitane a partire dalla Rotonda che la sua penna ha ingentilito nell’abbraccio simbolico tra i due delfini della fontana centrale. Una metafora di più caldo e lungo abbraccio con un territorio che lo ha sempre amato e che ora si prepara a rendergli nuovamente omaggio, con una mostra-evento promossa da Fornace Falcone, ora visitabile tutti i giorni dalle 8 alle 21 fino a sabato 6 giugno 2015 presso il Mec Paestum Hotel. Riccardo Dalisi incontra Paestum non è solo una vetrina espositiva. Perchè le 50 opere in ferro, latta, rame, legno, ceramica e acciaio-quindici delle quali assolutamente inedite- racconteranno il rapporto tra arte contemporanea e arte antica, tra artigianato e design, tra storia e poesia sotteso ad una ricerca certosina che ha sempre caratterizzato la produzione dell’artista, che a partire dagli anni 60, quando Ettore Sottsass, Alessandro Mendini, Andrea Branzi e altri, fondò la Global Tools, una contro-scuola di architettura e design che riuniva tutti i gruppi e le persone che in Italia coprivano l’area più avanzata della cosiddetta “architettura radicale”. Riccardo Dalisi, uno dei massimi esponenti di architettura, design e artista in Europa, oggi è presente in uno dei più suggestivi set naturali della Magna Grecia. Riccardo Dalisi essendo un Grande è di una semplicità disarmante, come tutti i Grandi, uomo garbato, gioioso, ilare, ironico e anche umano, fantastico e persino grottesco, per citare la puntuale definizione di un suo caro amico Gillo Dorfles.
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