Paestum Marathon già nella seconda edizione fa sentire il suo richiamo. Infatti al secondo appuntamento raddoppia i numeri: da 600 a oltre 1000 iscritti alla gara che si è svolta domenica 6 novembre 2022 in contemporanea con la mitica maratona di New York e di tante altre che si sono svolte nelle città italiane.
Anche la provenienza degli atleti si spalma all’intera penisola: lo speaker segnala con una carrellata di nomi di città capoluoghi di province di provenienza.
Il solito andare vieni pre-gara mi accoglie nell’area archeologica della città dei Templi: ho parcheggiato sul lato nord della bella stazione di Paestum rifatta: insieme a quella di Pompei è l’altra stazione situata a ridosso della zona archeologica. I soliti saluti, cenni, sorrisi, strette di mano … A ricordarsi di essere una comunità di amanti dello sport praticato che tenta di lasciarsi dietro le spalle gli anni di pandemia che ne hanno limitato l’agire.
Il sole fa capolino tra monte Soprano e quello Sottano che si alzano a dominio della pianura del Sele. La temperatura è rigida ma tendente ad alzarsi. Il rituale riscaldamento soddisfa più la necessità di scaldarsi che mettere in funziona muscoli e articolazioni.
La chiamata ai “blocchi” di partenza arriva come una sorta di liberazione per gli atleti che non vedono l’ora di carburare affrontando i primi Km del percorso lungo via Magna Graecia.
Gli iscritti alla 42 e ai 21 Km partono insieme, chi ha scelto i 10 Km partirà a distanza di 15′.
I tre templi, Basilica, Nettuno e Cerere, scorrono alla nostra sinistra e sono già illuminati dal sole che alle 9:00 del mattino si fa già sentire stendendo i raggi obliqui su uomini e cose.
Come di consueto mi lascio trascinare dall’onda umana che, ciarliera come non mai, si racconta di cose e di fatti che appaiono sempre gli stessi come una sorta di rito propiziatorio su cosa succederà durante la gara: esso si attenua risalendo verso le posizioni più avanzate della classifica dove si fa sul “serio”.
A Capaccio Scalo si piega a sinistra in via Italia ’61 e poi a sinistra sul viale della Repubblica che porterà gli atleti fino al nuovo lungomare completato dove finalmente si aprirà il golfo di Salerno chiuso tra le due “Coste”: Amalfitana e Cilentana.
Sulla pista ciclabile di Viale della Repubblica mi affianco ad Antonietta lasciata a correre solitaria da Monica e Emiliano che, fino a quel momento, l’hanno accompagnata. Decido di adeguarmi al suo “metronomo” per farmi trasportare sul traguardo senza i miei soliti sbalzi di intensità “agonistica” che mi fanno deragliare da un’andatura certa e controllata adatta alla mia età e allo spirito con il quale bisogna sempre affrontare le gare di lunga durata.
Dopotutto con lei non ci si annoia mai! Conosce tutti, ha molto da raccontare di suo, ti interroga su come vanno le cose in famiglia, di dice del suo modo di vivere l’impegno agonistico … e poi, trovandosi a correre sulle strade della sua esistenza, non perde occasione di salutare o rispondere ai saluti che le persone situate lungo il percorso le rivolgono.
Quando, superati i 10 Km, lasciamo il lungomare e rientriamo sulla via Poseidonia, un brivido sferza l’intero corpo: il vento di tramontana, fino a quel momento tenuto a bada dalla folta pineta che separa la spiaggia dal centro abitato, si fa sentire. Arriviamo in contrada Torre e poi risaliamo fino a via Licinella dove la mia compagna accusa l’acutizzarsi di un dolore al ginocchio.
Mi arriva una chiamata dal mio nipotino Alessandro che già mi aspetta sulla linea del traguardo, Antonietta torna a correre affiancata anche se dolorante … all’altezza di porta Giustizia decide di lasciarmi andare per poter gestire gli ultimi 4 Km senza troppo soffrire. Allungo il passo e punto deciso sul traguardo.
Il tratto del tracciato che passa per via Laghetto è sempre duro da “digerire” ma ormai sono in dirittura d’arrivo …
Svolto a sinistra su via Magna Graecia, qui trovo Roberto Funiciello, organizzatore della Paestum Marathon che al volo mi chiede se il “percorso è rimasto ben chiuso”; lo rassicuro che è stato tutto perfetto!
Entro nella cinta muraria per porta Aurea dove c’è già il via vai di post gara per quelli che hanno fatto la 10 Km e per chi mi ha preceduto sul traguardo dei partecipanti alla mezza maratona.
Cerco con gli occhi Alessandro che mi aspetta vicino al traguardo: so che vorrà percorrere con me gli ultimi metri e passare sotto l’arco dove è situato l’arrivo. Eccolo che mi corre incontro, gli do la mano e insieme andiamo a prenderci la meritata medaglia di partecipazione.
Più in là mi sento chiamare da Elena, l’ultima arrivata, che vuole imitare il fratellino. Le cedo volentieri la mia medaglia che lei sventola in faccia a tutti.
Mai come in questa occasione ho corso con disinvoltura una gara di lunga durata. È stato piacevole e, allo stesso tempo, impegnativa … forse, dopo diversi anni, ho capito che non è il tempo che si impiega nel correre per coprire una distanza ma il come si vive fisicamente e mentalmente una distanza che fa la differenza.
SCHEDA
Nella gara più lunga taglia per primo il traguardo Youssef Aich che ferma il cronometro dopo 2h28’55” precedendo Alberico Di Cecco (2h41’53”) e Giovanni Marchitiello (2h45’40”). Al femminile assolo di Damiana Monfreda in 3h04’07”, podio completato da Francesca Angelini (3h17’37”) e Monica Alfano (3h21’10”).
Sulla Mezza vince Gilio Iannone (1h09’35”) davanti a Armando Ruggiero (1h10’06”) e Mohamed Zouioula (1h13’06”) mentre al femminile Luz Nadine De La Cruz ferma il tempo dopo 1h22’42” andando a precedere Martina Del Rosso (1h29’32”) e Teresa Stellato (1h30’39”).
10km che premiano invece Giorgio Mario Nigro in 33’03” e Rosanna Pacella in 41’17”