L’isola di Procida è per buona parte bordata da coste alte ripide e rocciose (ripe, falesie costiere), spesso articolate in un alternarsi di promontori e cale. Tra queste ultime si distinguono le spiagge di Ciraccio-Ciracciello e Chiaia che rappresentano importanti attrazioni turistiche dell’Isola. Le falesie sono generalmente intagliate in depositi piroclastici e presentano un’altezza da 10 fino a circa 40 m e un’inclinazione di oltre 40°. In alcuni casi sono bordate da piattaforme di erosione (o di abrasione) sommerse debolmente inclinate verso mare, risultate dall’erosione che si attua alla base delle coste alte.
L’individuazione di altre piattaforme, a profondità crescenti verso mare testimonia che nell’area si sono verificati, in epoche passate, differenti stazionamenti del livello del mare cui ha corrisposto un’erosione per arretramento delle coste alte e quindi un modellamento della fascia costiera. La posizione del margine interno dei tre ordini di piattaforme ha consentito di individuare la posizione dell’antica linea di riva. La restituzione su carta di queste piattaforme, unitamente all’interpretazione archeologica e geomorfologica dei markers derivanti da dati di letteratura, ha permesso quindi di ricostruire l’evoluzione morfologica della fascia costiera dell’isola di Procida avvenuta negli ultimi 6.500 anni e quindi l’antica morfologia della fascia costiera determinata dal sollevamento relativo del livello del mare e dai movimenti verticali (generale subsidenza polifasica e intermittente di probabile origine vulcano-tettonica) che hanno interessato l’area. Sono stati quindi ricostruiti in antichi paesaggi, relativi agli intervalli 6.500-4.000 anni fa, 4.000-2.000 anni fa e 2.000-1.000 anni fa.