“Devo ringraziare innanzitutto i miei genitori. Oggi è la festa di un gruppo che mi ha sostenuto, mi ha voluto e insieme abbiamo attraversato dei momenti veramente difficili. Negli anni passati, mi sono trovato, a un certo punto a dover in qualche modo dirigere questo reparto dietro le quinte e ovviamente da lì era un pò complicato perché non sempre sei riconosciuto da tutti. Ho dovuto tirar fuori i muscoli e in qualche modo abbiamo superato tante difficoltà”, è l’incipit del discorso pronunciato dal dottore Vincenzo Iuliano, da sabato 11 febbraio, nuovo direttore responsabile della Uoc di Urologia dell’ospedale di Polla. Presenti all’evento, oltre al direttore sanitario Pasquale Vastola, diverse autorità locali e regionali. “Devo dire che il mio percorso è iniziato dieci anni fa – continua a raccontare – venivamo a Polla a fare qualche turno in Alpi e il dottore Rubino mi chiese se potevo trasferirmi perché ci stava una grossa carenza di medici ma all’epoca ero molto titubante perché sapevo bene che il carico di lavoro pro capite era molto più alto, a Vallo della Lucania eravamo in sei. Il direttore Vastola lo sa bene e sapevo che uscivo da una situazione di comodo e mi imbattevo in una situazione in cui bisognava rimboccarsi le maniche. Dovevo scegliere allora sul mio futuro se fare una vita comoda o disgraziata piena di sacrifici. Il motivo che mi convinse a venire a Polla fu uno: a Polla potevo salvare una situazione perché il reparto restava con due colleghi e il dottore Rubino andava anche in pensione. La mia preoccupazione era quindi quella di salvare il reparto di Urologia da semplice medico. Ci sono state tante peripezie nel corso degli anni. Ma ad oggi tutti quei sacrifici sono stati ampiamente ripagati. Oggi abbiamo raggiunto un obiettivo non solo mio ma di tutto il gruppo che mi ha dimostrato affetto e stima”. Poi il dottore Iuliano torna sulla Sanità in Regione: “Devo fare un’analisi della sanità in Regione Campania. La sanità pubblica è un po’ mortificata in questo momento perché siamo a corto di risorse umane ed economiche. La carenza di personale soprattutto nell’ospedale di periferia si sente ancora di più perché la pletora di medici non ha più necessità di andare altrove rispetto alle periferie. Il dottore Rubino aveva puntato su di me e credo che sarebbe stato difficile trovare un urologo che voleva bene a questo territorio come gli voglio bene io. Questo è lo scenario della sanità che sta vivendo momenti critici e cerchiamo di adeguarci a questi tempi come possiamo rispetto a quelle che sono le attuali condizioni. Non abbiamo intenzione di far morire questo territorio. Con questo voglio dire che se sta cambiando la sanità e le regole, sono cambiati anche i piani dell’Urologia della Campania. Ai tempi del dottore Rubino facevamo cistectomie, prostatectomie, lo stesso discorso a Vallo perché c’è stata in quegli anni una espansione della sanità anche nei piccoli centri perché c’erano risorse economiche e umane e si cercava di creare grosse Urologie”. Prosegue: “Oggi dobbiamo pensare di fare una buona Urologia e orientarci verso patologie settorializzate. Io per la verità questo momento che sto cercando di gestire al meglio, ho anche avuto il piacere della vicinanza con la direzione sanitaria. Stiamo rinnovando attrezzature endoscopiche, sono iniziati i lavori per la litotrissia extracorporea riguardando tutta quella patologia inerente i calcoli delle vie urinarie che noi non operiamo più ma facciamo bombardamenti con pazienti quasi da svegli quindi questo reparto si orienterà verso altre patologie oltre all’endourologia che facciamo da anni. Siamo stati sempre all’avanguardia, con la tecnica mininvasiva che continuiamo a fare grazie anche alla direzione sanitaria che ci sta rimodernizzando. Va annoverata anche l’apparecchiatura endoscopica. Credo però che dovremmo tralasciare la oncologia che dovrebbe essere giustamente ad appannaggio dei grossi ospedali. In questo stiamo cercando di trovare una via d’uscita. Da anni abbiamo fatto un patto con Rubino così che io andassi ancora a Vallo della Lucania per tenere i contatti lì. Con il dottore Angelo Pinto stiamo pensando di concerto con il direttore del dipartimento Sanseverino di creare equipe itineranti dove faremo delle sedute a Vallo con la laparoscopia. Insomma ci dedicheremo ad altro con la percutanea etc. il dottore Sanseverino sarà presente nelle nostre sedute operatorie e cercheremo di allargare i nostri orizzonti. Dobbiamo cercare di cambiare direzione e dare risposte vere e concrete a questo territorio perché i cittadini del Vallo di Diano non sono di secondo ordine ma hanno lo stesso diritto di essere curati come il paziente che si rivolge al Ruggi e all’Umberto I di Nocera. In quest’ultimo anno fino alla mia nomina ho studiato una serie di situazioni per tenere unito il gruppo perché proprio quando cambia il vertice il gruppo non sempre rimane solido. Il gruppo allora provvederà a tenere compatti i componenti. Mi piace pensare che nessuno di noi si prende sul serio ma tutti insieme prendiamo seriamente il nostro lavoro”. “Per me oggi non è un punto d’arrivo ma è un punto di partenza che mi carica di grosse responsabilità e cercherà di fare del mio meglio data anche la condizione sanitaria attuale. Ma io ce la metterà tutta sicuramente”, ha concluso il dottore Iuliano.
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