È presente nello speciale “elenco nero” legato alla privazione, attuata o presunta, dei servizi del Vallo di Diano. Stiamo parlando dell’ospedale Luigi Curto di Polla. Dopo la ferrovia SicignanoLagonegro, il tribunale di Sala Consilina e il carcere dello stesso centro capofila, gli spettri della soppressione sembrano da qualche tempo aleggiare sul nosocomio pollese. Struttura che, tra carenza di personale, disagi diffusi e testimonianze contrastanti, appare costantemente in pericolo. È di pochi giorni fa, al riguardo, un comunicati della UIL Fpl di Salerno attraverso il quale l’organizzazione sindacale ha evidenziato come, a suo dire, non ci sia nessuna garanzia sui livelli essenziali di assistenza per quel che riguarda l’ospedale di Polla. “I pazienti sono costretti a fuggire in Basilicata per curarsi – si legge. Anche per gli esami più banali si deve raggiungere Eboli o Scafati, per via della carenza di personale. Da oltre un anno gli utenti del Vallo di Diano, non possono fare in ospedale un’ecografia e una semplice radiografia”.
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I sindacalisti sottolineano le criticità che, a loro dire, caratterizzano i reparti di Pediatria, Neurologia, Fisiopatologia Respiratoria, Ortopedia, Traumatologia, Medicina, Urologia, Cardiologia e Endocrinologia ed anche il Pronto Soccorso e il personale infermieristico. E chiedono il reclutamento di personale medico, nell’immediato, soprattutto per i reparti ed i servizi critici. Sulla questione è intervenuta anche la Lega Vallo di Diano che, attraverso una nota stampa, si è detta pronta ad organizzare un sit-in di protesta a tutele del diritto della salute. I rappresentanti locali del partito di Salvini, inoltre, hanno invitato i sindaci del territorio a scendere in piazza, con la fascia tricolore, per farsi sentire e tutelare l’importante struttura.Tra denunce, segnalazioni ed inviti, spazio anche per una lettera aperta di una cittadina valdianese, inviata alla testata web Ondanews e tesa ad evidenziare la tempestività nei soccorsi prestati al figlio e anche ad altre persone. Un attestato di stima e gratitudine che fa da contraltare a posizioni critiche, in molti casi ricche di preconcetti, che puntualmente tendono a screditare e delegittimare l’operato del personale dell’ospedale. Insomma, un destino apparentemente non ben definito quello riservato al nosocomio del Vallo di Diano. Struttura che la politica non sembra riuscire a “blindare” e il cui destino, inevitabilmente, genera ansia nei valdianesi e non solo.