L’Associazione Differenza Donna ONG rivolge attenzione ai tre figli di Violeta Senchiu, la donna uccisa barbaramente due anni fa a Sala Consilina e a tutti gli orfani e le orfane di femminicidio presenti sul territorio nazionale. Per questo è stato avviato il progetto Dammi la mano con il sostegno della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le Politiche Familiari, un intervento innovativo che vuole contribuire all’emersione del fenomeno dei bambini e delle bambine vittime di crimini domestici, come la violenza diretta su di loro, quella “assistita”, a cui assistono in ambito familiare, fino al rimanere orfani e orfane, quando la madre è uccisa per mano del padre violento o da un uomo a lei collegato. Il progetto Dammi la mano è stato avviato il 5 giungo 2020 con una durata prevista di 18 mesi. È un progetto a valenza interregionale che si realizza nella Regione Lazio e nella Regione Campania. Il progetto nasce dall’esperienza trentennale di Differenza Donna che ha maturato una profonda consapevolezza circa i danni psico-fisici subiti dai bambini e dalle bambine che vivono in contesti familiari violenti, “espropriati” della loro infanzia e resi vulnerabili dal susseguirsi di episodi di violenza fisica, verbale, psicologica, sessuale perpetrati contro la propria madre a cui si trovano ad assistere. “Dammi la mano” non vuole cioè lasciarli a sé stessi, ignorando la loro sofferenza e le loro difficoltà, per questo, propone interventi precoci di elaborazione del trauma e sostegno per proteggerli dall’alto rischio di disturbo da stress post-traumatico e favorire la loro rinascita e resilienza nel breve e nel lungo termine, attraverso uno Spazio di ascolto e accoglienza specializzato. Intende mettere in campo azioni di rete che possano contrastare efficacemente la piaga sociale della violenza assistita, favorendo la diffusione di buone pratiche in grado di garantire la giusta protezione e la concreta fuoriuscita da ogni forma di violenza per i più piccoli, per gli/le adolescenti, fino ad arrivare a offrire un adeguato sostegno “agli orfani e alle orfane speciali”, la cui madre è stata uccisa dal padre violento o da un uomo a lei collegato. Perciò verranno realizzate attività di sensibilizzazione, informazione e formazione sul tema della violenza assistita rivolte alle Istituzioni, al Terzo Settore e alla Società Civile. L’intenzione è cioè quella di richiamare l’intera società ad assunzione di responsabilità nei confronti dei minori privati dei fondamentali diritti necessari alla loro crescita e alla loro possibilità di contributo di futuri adulti e adulte alla comunità stessa, costruendo, assieme a tutti gli attori coinvolti, percorsi di buone pratiche per mettere a sistema le suddette finalità in una prospettiva strutturale. Verranno realizzate anche attività di promozione di iniziative pubbliche e mediatiche rivolte al cambiamento dei comportamenti socio-culturali delle donne e degli uomini, eliminare pregiudizi, costumi, tradizioni e qualsiasi altra pratica basata su modelli stereotipati e pregiudizievoli riguardo alla violenza domestica. Operatrici specializzate saranno raggiungibili tramite una linea di ascolto telefonico, attivo dal lunedì al venerdì dalle 09,00 alle 17,00 con 2 numeri dedicati: Roma tel. 347 5281306 e Salerno tel. 340 8339000. A promuove l’iniziativa anche il centro antiviolenza Aretusa di Atena Lucana.
Antonella Citro